Emergenza idrica, un altro comune cilentano diffida il Consac

Arturo Calabrese

Un altro comune segue l’esempio di Rutino: diffidato il Consac

LUSTRA. L’emergenza idrica nel Cilento, così come in altre parti d’Italia, continua a farsi sentire molto forte. Abitanti di intere frazioni che denunciano mancanza di acqua potabile nelle proprie abitazioni anche per diverse giorni, sorgenti a secco, pozzi e vasche di raccolte ai minimi storici.

È questa la situazione in cui versa il territorio negli ultimi mesi, situazione aggravata dalle alte temperature registrate fin dai primi giorni di giugno. Da mesi il Consac, consorzio che gestisce l’erogazione idrica, ha emanato delle apposite comunicazioni invitando la popolazione a risparmiare l’acqua, evitando sprechi, e chiedendo alla amministrazioni comunali di supervisionare affinché venga osservata una certa parsimonia nell’utilizzo dell’acqua. Alcuni sindaci, nonostante il Consac non abbia colpe sul fatto che l’erogazione idrica viene sospesa in alcune ore del giorno e per alcune utenze, hanno pensato di scrivere al consorzio diffidandolo a ripristinare la consueta erogazione e minacciandolo di denuncia per interruzione di pubblico servizio qualora le cose non dovessero cambiare.

È il caso del comune di Lustra che segue l’esmpio della vicina Rutino (leggi qui). Giuseppe Castellano, sindaco di Lustra, ispirato dalla delibera dell’omologo rutinese ha scritto al consorzio, denunciando una situazione che ormai è ben conosciuta da tutti. Quella di Castellano è una delibera dal sapore pleonastico perché al Consac sono consapevoli di quanto accade sul territorio da ormai diverso tempo. Il comune lustrese propone inoltre al consorzio di «aumentare la presenza di personale – si legge – presso le sorgenti e lungo le linee di adduzione dell’Ex acquedotto Montestella, per ottimizzare le poche risorse presenti».

Il Consac aveva già risposto al Comune di Rutino e ad oggi la loro posizione rimane la medesima: «Bisognerebbe fare meno chiacchiere e più fatti. Le tubature sono vecchie ed obsolete ed i comuni dovrebbero pensare a ripararle o sostituirle prima di innescare polemiche. In merito alla diffida pervenutaci dal comune di Lustra Cilento teniamo a precisare che il suddetto comune non è nostro socio e dunque Consac non ne gestisce il servizio: si limita a fornire l’acqua da una sorgente. Forniamo al comune di Lustra tutta l’acqua che la sorgente in questione eroga e, nel caso in cui si verifichi assenza di risorsa, la responsabilità non è di Consac, piuttosto di Madre Natura. Inoltre, non essendo un comune da noi gestito, il rifornimento con autobotti non può essere preteso da Consac. Suggeriamo di interpellare per questo la Protezione Civile.»

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