Arrivano gli immigrati, sindaco scrive a Salvini: “Lei la nostra unica speranza”

Redazione Infocilento
Pietro Pessolano

Il sindaco denuncia: ho perso fiducia nelle istituzioni

Continua a far discutere l’arrivo dei migranti ad Auletta. L’amministrazione comunale si era opposta fermamente all’ipotesi di ospitare un gruppo di richiedenti asilo presso il centro di accoglienza di Lontrano, ma tutto ciò non è servito. Di qui la decisione del sindaco, Pietro Pessolano, di giocarsi la sua ultima carta: quella di rivolgere un appello al segretario della Lega Matteo Salvini.

Nella missiva Pessolano si presenta, spiega dove si trova e quali sono le caratteristiche di Auletta e la questione relativa ai migranti arrivati all’improvviso, senza alcuna comunicazione preventiva. “Ho perso la fiducia, nelle Istituzioni. Non so se Lei potrà aiutarmi, ma la considero la nostra ultima possibilità, altrimenti dovrò dimettermi da sindaco”, dice il primo cittadino.

Sono 30 i migranti ospiti di Auletta, a fronte di una struttura autorizzata ad accogliere solo 10 persone e priva di acqua potabile.

“Subito dispongo accertamenti, e l’ARPAC conferma che l’acqua non è potabile – racconta Pessolano – Il nostro Ufficio Tecnico accerta che non vi è allacciamento all’acquedotto e alle fognature comunali, e che le autorizzazioni esistenti sono scadute nel lontano 2003. Quindi come sindaco sospendo l’autorizzazione sanitaria rilasciata nel lontano 1999, e notifico l’atto alla Prefettura di Salerno, alla Procura della Repubblica e all’ASL di Salerno. Dopo aver visto le relative carte, ascoltato per telefono, lo stesso Direttore del Distretto Sanitario di Competenza Giuseppe Di Fluri mi diceva di chiudere immediatamente la struttura. Poi il 18 luglio ho ricevuto una notifica dalla Prefettura che mi avvisava dell’avviato procedimento di risoluzione della convenzione con la Cooperativa Namastè che gestisce il Centro di Accoglienza di Lontrano”. Eppure la vicenda ha una svolta impensabile ed improvvisa: “sabato ho ricevuto dal parte dell’ASL una nota che mi informa che ora l’acqua che esce dai rubinetti della cucina è improvvisamente diventata conforme e potabile, e quindi può essere utilizzata per qualsiasi cosa. Mentre invece l’acqua presa dal pozzo, che non è potabile, è utilizzata solo per il lavaggio di indumenti, ambienti, impianti sanitari e simili”.

“Io sto facendo una battaglia da solo – scrive Pessolano – e a questo punto non penso di potercela fare contro i Poteri Forti. Anche i miei colleghi sindaci che inizialmente sembravano essere con me, hanno cambiato posizione, e come sempre accade in questi casi seguono la corrente del potere”.

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