FOTO | Agropoli e Capaccio devastate dal fuoco, oltre mille persone evacuate

Redazione Infocilento

Un disastro: gli incendi hanno distrutto ettari di vegetazione e minacciato le case. Problemi anche a Palinuro

E’ stata una domenica terribile quella appena trascorsa. Centinaia di ettari di vegetazione, boschi, pinete e macchia mediterranea sono stati distrutti dal fuoco. Problemi anche alle abitazioni e un migliaio di persone evacuate a scopo precauzionale. Complice il forte vento l’azione dei piromani è stata favorita e si è rischiata più volte la tragedia. La situazione peggiore a Capaccio Paestum ed Agropoli, ma non sono mancati problemi anche tra Palinuro e Marina di Camerota

Qui Capaccio Paestum – Paola Desiderio

Per oltre quattro a Capaccio Paestum ore un vasto incendio ha devastato centinaia di ettari di vegetazione arrivando fin dentro i cortili di alcune case mentre il fumo invadeva campeggi e villaggi lungo la costa arrivando fin sulla spiaggia. Un’alta colonna di fumo era visibile dai templi situati a circa un chilometro di distanza dall’area dell’incendio. Il direttore del parco archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel, ha manifestato la sua preoccupazione attraverso Facebook: «A Poseidonia la chora brucia. I vigili del fuoco stanno intervenendo. Ho sentito il sindaco che ha attivato la protezione civile. I templi per ora sono fuori pericolo ma c’è grande preoccupazione per il borgo di Santa Venere a sud. E molto vento che peggiora la situazione».

Paura in via Molino di Mare, litoranea chiusa

Il peggio è stato evitato solo grazie alla tempestività e al grande lavoro di soccorritori e forze dell’ordine. Le fiamme, sviluppatesi intorno alle 12 al lato sud di via Molino di mare, in località Santa Venere, spinte dal vento si sono propagate verso il mare, in direzione della frazione Linora, fino a raggiungere alcune abitazioni. Moltissime persone, tra cui villeggianti che si trovavano in campeggi e villaggi sulla costa, sono state evacuate a scopo precauzionale fino a quando la situazione non è tornata alla normalità. Per sicurezza è stata chiusa al traffico la via litoranea da Agropoli fino a Licinella. Il fuoco è stato fermato a pochi metri dal Caseificio Salati e dalla fascia pinetata.

Autorità sul posto

Appena avvertito dell’incendio, sul posto si è recato il sindaco Franco Palumbo assieme all’assessore Franco Sica e al consigliere delegato all’Ambiente Giovanni Piano. «È stata una giornata infernale, che non avevo mai vissuto né da uomo né da politico – ha affermato il sindaco Palumbo -Tre fronti di fuoco hanno distrutto ettari di verde, costretto molti residenti e turisti a lasciare le proprie case, e danneggiato diverse aziende agricole. Abbiamo dovuto evacuare tra abitazioni e bungalow circa mille persone. C’è stata una linea diretta con la Prefettura di Salerno, con aggiornamenti in tempo reale sull’evolversi della situazione. Ringrazio il prefetto Salvatore Malfi, che ha personalmente sollecitato l’intervento di mezzi aerei, che però rispetto alle necessità sono arrivati comunque in ritardo. Con due ore d’anticipo, avremmo potuto evitare i tanti danni che le fiamme hanno causato tra Santa Venere, Licinella e Linora. Abbiamo la necessità di una sede del servizio antincendio per la vastità del territorio cilentano. Grazie a tutti coloro che si sono prodigati con ogni mezzo per spegnere le fiamme».
«Ho avuto davvero paura che andasse tutto in fumo – commenta G.S., titolare del caseificio – Alle spalle della nostra abitazione c’era una pineta andata completamente distrutta. Grazie ai vigili del fuoco e ai piloti dei mezzi aerei che hanno fatto un lavoro straordinario».
Decine gli uomini impegnati sui vari fronti dell’incendio tra vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri, polizia municipale, operatori del 118. Fondamentale l’intervento dei mezzi aerei grazie al quale l’incendio è stato definitivamente messo sotto controllo e spento. Una decina le persone rimaste intossicate che sono state portate in ospedale dalle ambulanze per accertamenti. Diversi i danni ad abitazioni e veicoli.

A Ponte Barizzo fiamme nella Golena del Sele

La presenza di più focolai avvalora l’ipotesi che ancora una volta dietro l’ennesimo incendio ci sia la mano di piromani senza scrupoli che entrano in azione non appena si alza il vento che alimenta le fiamme. Sempre ieri un altro incendio, contemporaneamente, è divampato in località Ponte Barizzo, nella golena del fiume Sele. Anche in questo caso si è reso necessario l’intervento di vigili del fuoco e protezione civile. Mentre negli ultimi dieci giorni sono stati tre gli incendi sulla collina di Capaccio, tutti di notte e sempre in giornate ventose.

Qui Agropoli – Ernesto Rocco

Le fiamme ad Agropoli sono divampate nel pomeriggio, intorno alle 18. Il fuoco è stato appiccato nell’area della piscina, tra località San Marco e la frazione Mattine. Il forte vento ha permesso alle fiamme di alimentarsi ed espandersi per chilometri arrivando nella notte fino alla statua di San Francesco e nei pressi del residence Le Terrazze.

Paura per i residenti

Le situazione è sembrata subito critica. Il fuoco ha lambito alcune abitazioni, poi in serata ha minacciato il Parco Sogno e le case nei pressi del residence Le Terrazze. Alcune villette sono state avvolte dalle fiamme. I vigili del fuoco sono stati costretti a fare gli straordinari e ad agire in sottonumero considerato che alcune squadre sono state richiamate su altri fronti, tra Sarno e Palinuro. Nonostante questo hanno fatto di tutto per evitare che le fiamme raggiungessero le case, coadiuvati dagli uomini della protezione civile e da tanti residenti che con le pompe hanno provato ad arginare l’incendio. In serata, però, la situazione era diventata talmente pericolosa da rendere necessaria l’evacuazione di decine di famiglie da tutta l’area.

Il lavoro dei volontari

Tanti volontari sono entrati in azione per portare un po’ di conforto a famiglie in difficoltà, donando soprattutto bottigliette d’acqua. Anche bambini e anziani hanno trascorso la notte al freddo e con il fumo che causava non pochi problemi. Sia ieri sera che questa mattina alcune persone sono state costrette a ricorrere alle cure dei sanitari per intossicazioni. Sul posto anche i carabinieri della compagnia di Agropoli.

La polemica: “Nessun rappresentante delle istituzioni c’è stato vicino”

“Abbiamo contattato la Croce Rossa ma nessuno rispondeva, chiedevamo aiuto per prestare assistenza alle famiglie evacuate ma è stato tutto inutile”. Lo denunciano alcuni volontari che ieri hanno tentato di prestare un minimo di assistenza nelle zone in cui divampava l’incendio. Dall’associazione, però, precisano che erano pronti ad intervenire ma le autorità non hanno provveduto ad attivarle. Ma la polemica è indirizzata anche ai rappresentanti delle istituzioni: se a Capaccio Paestum il sindaco Palumbo è stato in strada per monitorare la situazione, ad Agropoli il primo cittadino non si sarebbe visto. “L’amministrazione che sia quella in carica o quella di opposizione dove stavano?”, si chiede una volontaria. “Sul posto c’era solo l’assessore Benevento che si è fatto vedere e nessun altro, però i voti li vengono a cercare!”, conclude.

La situazione questa mattina

Ci sono ancora diversi focolai e tutt’ora soffia il vento. Il rischio è che il fuoco si alimenti nuovamente. A monitorare la situazione ci sono i vigili del fuoco. Le famiglie evacuate sono rientrate in casa intorno alle 6 di questa mattina

Qui Palinuro – Monica La Terza

Fiamme a Palinuro in località Trivento con due residence evacuati. Fuoco anche in prossimità di un’elisuperficie utilizzata proprio per un elicottero anticendio, anch’essa evacuata. Un terzo incendio a pochi passi dal centro abitato di San Paolo. Roghi anche nell’area prossima alla Mingardina. Sterpaglie a fuoco che hanno costretto anche qui ad evacuare alcune famiglie. Sul posto i sindaci di Centola, Carmelo Stanziola e Camerota, Mario Scarpitta. Incendi anche nel territorio del comune di Laurito.

A Policastro, dopo la mezzanotte, le fiamme sono divampate a ridosso della linea ferroviaria. Un altro incendio è stato segnalato lungo la collina. Evacuate due case.

Il presidente del Parco Tommaso Pellegrino: piromani causano calamità naturale

“Il fuoco è opera di piromani”. Ne è sicuro il presidente del Parco Tommaso Pellegrino. “Sicuramente nel Cilento non abbiamo la presenza della criminalità organizzata che sta agendo nel Parco del Vesuvio dove c’è un disegno della camorra dietro ai roghi. Da noi parlerei di più fattori scatenanti. Dal conflitto tra pastori al piromane sventurato di turno. Singole azioni criminose che messe insieme stanno alzando una calamità criminale”, spiega.

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