L’iniziativa: una “Fondazione dell’Emigrazione” per riprendere i rapporti con chi è emigrato all’estero

Katiuscia Stio
Un panorama del paese

L’ente avrà anche compiti di studio e ricerca

SACCO. Una“Fondazione dell’emigrazione” con compiti di ricerca e di studio dei fenomeni e flussi migratori che hanno interessato il paese, ma che si occupi anche di iniziative finalizzate alla ripresa dei rapporti con tutti i concittadini residenti all’estero. A condividere questa prossima iniziativa è il sindaco, Franco Latempa nel giorno dei festeggiamenti in onore di Sant’ Antonio, oggi, 17 giugno, in contemporanea a Sacco e dalle comunità dei sacchesi a New York, in una lettera social.

« In questa giornata speciale per il nostro paese, non può non andare il mio pensiero a tutti i cittadini sacchesi ovunque essi si trovino. La nostra comunità, con la propria operosità e con grande intraprendenza, è presente ovunque, in tante parti del mondo: da voi a New York, in Argentina, in Brasile, in tanti paesi Europei ed in tante città italiane sopratutto del Nord Italia. Una comunità la nostra divisa dalla distanza, ma unita da un forte senso di appartenenza e legata dal ricordo di un passato che ci tiene sempre uniti. Da queste comuni “radici”dobbiamo trovare la forza nel presente per assicurare a questa nostra grande Comunità un positivo “futuro”.

Questo sarà possibile solo se ognuno di noi farà la propria parte e soprattutto se la faremo insieme, non divisi da livori o invidie personali o da vecchi e nuovi rancori. (…)Vi preannuncio l’intenzione di istituire una “Fondazione dell’emigrazione” con compiti di ricerca e di studio dei fenomeni e flussi migratori che hanno interessato il nostro paese, ma anche con iniziative finalizzate alla ripresa dei rapporti con tutti i nostri concittadini residenti all’estero. È un onore per me rappresentare la nostra comunità, lo farò con orgoglio, ma soprattutto con la dignità che merita. (…) Da sempre siamo fieri di questa nostra comunità che si è fatta apprezzare e si è attivamente integrata in una delle più grandi città del mondo. Voglio ricordare a tutti che nel passato, fatto di bisogno, il vostro sostegno non è mai mancato ed ora, nel presente, la vostra collaborazione è sempre quanto mai preziosa ed apprezzata»- scrive Latempa. La “Fondazione dell’emigrazione” si dovrà dunque occupare sia della ricerca che dello studio sul fenomeno legato all’emigrazione che ha interessato il paese della Valle del Calore ma anche di valorizzare e promuovere il territorio attraverso: l’ospitalità diffusa, dunque proponendo un turismo del ritorno; dei prodotti dell’ enogastronomia locale; percorsi e sentieri naturalistici.

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