Vandalizzata tomba dell’ex presidente della Bcc Monte Pruno

Katiuscia Stio

La famiglia: «Chi ha visto, denunci»

CORLETO MONFORTE. «Chi ha visto, denunci». È l’appello accorato di Antonietta Mordente, figlia del compianto Filippo Mordente, già presidente della Banca Monte Pruno di Roscigno scomparso nel 2015, la cui tomba è stata vandalizzata. « Prima di sapere chi è stato a commettere tale gesto, vorremmo capire il perché- dichiara Antonietta- E’ come se papà fosse morto per la seconda volta».

L’amministrazione, guidata da Antonio Sicilia, stigmatizza con fermezza il vile atto che ha deturpato e danneggiato la foto apposta sulla lapide del compianto Mordente che «immeritatamente ed inspiegabilmente ha ricevuto questo atto di sciacallaggio, unitamente alla propria famiglia- dichiarano gli amministratori- siamo a disposizione sia dei familiari che dell’autorità giudiziaria per contribuire, con ogni possibile aiuto, a smascherare l’autore dell’atto ignobile». Filippo Mordente è stato presidente della Monte Pruno dal 1994 al 2013, poi presidente onorario dal 2013 al 2015 e prima ancora direttore dell’ufficio di collocamento di Corleto Monforte e Roccadaspide, nonché giudice di pace a Sant’Angelo a Fasanella. « Mordente è stato un uomo generoso, sensibile.- ricorda Michele Albanese, direttore generale della Bcc Monte Pruno- Con il suo impegno costante a sostegno del territorio, con le sue non comuni doti di uomo e di amministratore si è sempre prodigato per la costruzione del bene comune.

Chi ha commesso lo sfregio è solo un vile». A scoprire l’accaduto alcuni cittadini, domenica mattina, che si sono recati al cimitero per un saluto ai propri cari. « Considero un simile accaduto come un brutto sintomo di degrado, non solo sociale ma anche etico e umano.- continua Antonietta- Ci si sente in diritto di fare tutto a tutti senza nessun rispetto o remora per i ricordi e gli affetti più intimi, nonché per la sacralità rappresentata dalle spoglie dei defunti». Intanto i familiari del defunto hanno sporto denuncia presso la stazione dei carabinieri di Bellosguardo. L’atto di inciviltà è stato oggetto di unanime condanna da parte della comunità corletana e non solo. Sull’accaduto indagano gli inquirenti.

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