Ultimo addio ad Antonio Corradino, morto carbonizzato per spegnere un incendio

Adnkronos

L’uomo è morto nella serata di lunedì

CAPACCIO PAESTUM. Si sono tenuti questa mattina, presso la Chiesa di San Pietro Apostolo, i funerali di Antonio Corradino, un pensionato settantanovenne di Capaccio. L’uomo è morto lunedì sera nel tentativo di spegnere un incendio nel suo terreno. Una tragedia imprevedibile che ha scosso l’intera comunità e in particolare i cittadini di Capaccio capoluogo dove Antonio viveva, in via Posillipo, assieme alla moglie Emma.

L’incendio era divampato nel pomeriggio di lunedì in località Cannito, una zona rurale del comune, in un terreno di proprietà della famiglia. Sul posto si era recato il figlio Domenico insieme ad altre persone per spegnere le fiamme ed erano stati anche attivati i vigili del fuoco di Eboli. Ma nessuno aveva notato l’anziano arrivare. Soltanto intorno alle 22, quando ha visto la macchina del padre parcheggiata in prossimità del luogo dell’incendio, il figlio lo ha trovato ormai privo di vita. È stata comunque attivata la centrale operativa del 118, ma l’equipe della Croce Azzurra non ha potuto fare nulla per l’anziano che era ormai deceduto.

Sul posto si sono recati i carabinieri della stazione di Capaccio capoluogo, guidati dal maresciallo Maurizio Balestrieri, della compagnia di Agropoli diretta dal capitano Francesco Manna. Dopo avere allertato il magistrato di turno, hanno ascoltato le persone presenti sul luogo dell’incendio per cercare di capire cosa fosse accaduto. Secondo la ricostruzione dei militari dell’Arma, Antonio Corradino è arrivato sul luogo dell’incendio quando il figlio e le altre persone si stavano già attivando per spegnerlo, ma si è avvicinato troppo è ha inalato il fumo, rimanendo intossicato e svenendo, prima di poterli raggiungere. Le fiamme avrebbero continuato a propagarsi alimentate dal vento, travolgendo l’anziano privo di sensi. Al momento del rinvenimento, intorno alle 22, infatti, il suo corpo era semi carbonizzato.

Nelle ore successive la salma del pensionato è stata trasferita all’obitorio del cimitero, in attesa delle decisioni del magistrato che ha disposto il solo esame esterno. Non è stato necessario procedere all’autopsia essendo chiare le cause del decesso. Ieri mattina la salma è stata liberata. In tanti si sono stretti attorno ai familiari, alla moglie Emma e ai figli Domenico, Raffaela e Gerardo addolorati per l’improvvisa scomparsa di Antonio, un uomo rispettato e benvoluto da tutti, conosciuto in paese, per il quale ieri doveva essere un giorno di festa visto che si festeggiava proprio Sant’Antonio.

Purtroppo non è la prima volta che si verificano incidenti di questo genere. L’ultimo in zona risale ad appena pochi mesi fa. Lo scorso 27 aprile, a Ceraso, in località Chiuse, un signore di 80 anni morì allo stesso modo. Il suo corpo fu rinvenuto carbonizzato e l’ipotesi fu che era rimasto travolto dalle fiamme mentre cercava di bruciare degli scarti di potatura.

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