Calcio femminile: per la Folgore Acquavella un campionato al di sopra delle aspettative

Christian Vitale

Intervista a Katia Lanzalotti

Questa stagione la Folgore Acquavella, di calcio a 5 femminile, ha disputato il campionato organizzato dal CSI (Centro Sportivo Italiano) e dal Comitato Regionale della Campania.
La formazione cilentana si è distinta piazzandosi al secondo posto nel girone A.
Abbiamo raggiunto Katia Lanzalotti, difensore della Folgore, per una breve intervista.

Come é andato il vostro campionato? Avete rispettato le ambizioni di inizio stagione?
Il nostro campionato è andato ben oltre le aspettative. La società non aveva grandissime pretese, questa squadra nasce per dare l’opportunità del puro divertimento a noi ragazze. Arrivare alle semifinali è stato un traguardo importante.

Il calcio é inteso, volgarmente, come uno sport maschile. A livello femminile il movimento cilentano é numeroso? Come si approccia, soprattutto da bambine, con un pallone?
A livello cilentano le squadre e le società che hanno delle buone basi sono poche. Nel Cilento ci sono tante ragazze che valgono, che vorrebbero emergere anche a livello nazionale, ma sono poche le opportunità che vengono date, se si vuole fare un paragone con il movimento di calcio femminile nel napoletano. Una bambina, così come una ragazza, che approccia al mondo del pallone non viene molto spesso ben vista.

I gironi salernitani, di calcio a 5 femminile, sono due: entrambi composti da 5 formazioni. C’è differenza di livello tra i due raggruppamenti secondo te?
Per quanto riguarda i gironi non sono molto differenti gli uni dagli altri, anche perché buona parte delle squadre giocano a livello amatoriale. La vera differenza è data dalle squadra con ragazze più esperte o che comunque hanno già militato anche nella C2-C1.

Ci parli un po’ del vostro gruppo? Siete tutte ragazze della zona con la passione del calcio…
Si, siamo tutte ragazze della zona, chi già con qualche esperienza, chi invece al primo approccio col pallone e con tanta voglia di imparare.

La vostra società come é nata? É stato difficile portare avanti un progetto a tinte rosa?
La società è nata dal desiderio di alcune ragazze di ritrovarsi e divertirsi insieme, io come altre siamo poi state chiamate per rafforzare il gruppo a livello calcistico, dato che abbiamo già avuto delle esperienze nel calcio femminile.

Amicizie, emozioni, passione, sudore, sacrifici… quale sono i ricordi più belli e più brutti che puoi accomunare a questo sport?
I ricordi più belli non sono legati solo alle vittorie. Emerge lo stare insieme come gruppo, perciò al socializzare anche al di fuori del campo..
I ricordi brutti? Sicuramente sono le delusioni e le incomprensioni che possono esserci tra ragazze.

Nel corso di queste stagioni c’è stata una partita che non dimenticherai mai? E una che vorresti rigiocare perché non ti é andata giù?
I momenti più significativi sono legati alla squadra che considero mia, che quest’anno purtroppo non è riuscita a scendere in campo: la Fénix, una squadra di Santa Maria di Castellabate, che ha militato anche nella serie C2 e C1 del calcio femminile campano. Momenti significativi sono legati alle vittorie importanti che siamo riuscite a portare a casa grazie alla forza di gruppo. Ci sono stati passaggi a vuoto legati a partite perse, forse con maggiore impegno di gruppo si potevano vincere.

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