Agropoli: ancora lettere anonime ai candidati al consiglio comunale

Costabile Pio Russomando

Dopo il consigliere Di Biasi colpito l’assessore Benevento

AGROPOLI. Si surriscalda più del dovuto il clima della campagna elettorale e lo scontro ha ormai raggiunto livelli davvero bassi.

Appena dieci giorni fa ignoti, ripresi dalle telecamere di videosorveglianza, avevano affisso dei manifesti funebri dinanzi l’attività commerciale del candidato consigliere Franco Di Biasi. A pochi giorni di distanza una lettera anonima con la denuncia di ipotetiche malefatte da lui compiute era stata consegnata ad alcuni componenti dell’amministrazione uscente e delle liste in campo. «Alla luce dei fatti recentemente accaduti, il deposito di manifesti funebri stracciati dalle plance per poi essere depositati tra la mia sede elettorale e la mia attività commerciale e una infamante lettera denigratoria sulla mia persona – aveva detto Di Biasi – sono fortemente turbato, amareggiato e deluso. Spero che gli autori di queste gesta intimidatorie e vigliacche, che a giorni verranno smascherati dalle forze dell’ordine, possano immaginare lo stato d’animo delle loro famiglie a seguito di falsità contro di loro create ad hoc per delegittimare una persona che da sempre è vicina alla gente, anche a chi non l’hanno votato».

Ieri, invece, è toccato ad un altro esponente del Pd ricevere una lettera anonima nella quale si fa riferimento alla sua vita personale, alla sua attività politica e ad alcune persone a lui vicine. Si tratta dell’assessore uscente Eugenio Benevento che, come Di Biasi, non ha perso tempo a presentare querela presso la locale caserma dei carabinieri. Per Benevento, quella che gli è stata recapitata, è «Una lettera senza firma, piena di falsità e di livore, tipica dei vigliacchi che non hanno il coraggio di apporre il loro nome e si celano dietro un anonimato che li rende untori di odio e di infamità». L’assessore uscente e capolista del Pd a queste amministrative, traccia poi l’identikit dell’autore della lettera: «ludopatico per natura, dedito al poker e al bingo, fallito nella vita e nella professione ed emarginato dalla vita sociale poiché la sua carriera è contraddistinta soltanto da debiti cumulati a causa del gioco d’azzardo e da lettere anonime inviate contro chiunque non la pensasse come lui».

Diversi cittadini, nonché esponenti politici di altri schieramenti, hanno manifestato la loro vicinanza e la solidarietà a Di Biasi e Benevento per l’accaduto.

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