Ufficio postale chiuso da due mesi: sindaco scrive alla Procura

Katiuscia Stio

Proseguono i disagi per i cittadini di località Fonte

ROCCADASPIDE. Ufficio postale località Fonte: il sindaco Gabriele Iuliano scrive al Procuratore della Repubblica, Cristina Giusti, per un sollecito adozione provvedimenti di riapertura.

« I disagi che, in conseguenza, hanno subito e continuano a subire i cittadini della contrada Fonte, con oltre 1.500 residenti, sono enormi, e cominciano a levarsi ormai in modo diretto e forte le lamentele e le rimostranze, onestamente comprensibili»- si legge nella missiva di Iuliano.

La presenza di una polvere bianca urticante rinvenuta su alcune missive, fatto accaduto lo scorso aprile, aveva seminato panico all’ufficio postale di Fonte, contrada di Roccadaspide. Si era sospettato che fosse antrace. Ricoverati, in via cautelativa, presso il locale presidio ospedaliero, per inalazione di materiale tossico, il direttore, P. C. di Roccadaspide, e l’addetto al recupero della posta nelle buche delle lettere, N.V. di Albanella. Le buste, su cui era stata rinvenuta la polvere, sequestrate dai carabinieri, repertate e in attesa di disposizioni dell’Autorità Giudiziaria. Sul posto erano intervenuti anche i carabinieri del nucleo investigazioni scientifiche del Comando Provinciale che avevano provveduto a sigillare la cassetta postale e chiudere l’ufficio. Da allora, 3 aprile, nessuna notizia in merito, risultato delle analisi polvere bianca e riapertura ufficio postale, è pervenuta.
Nella lettera il primo cittadino mette in evidenza la consapevolezza della complessità e doverosità degli accertamenti tecnici necessitati «Tuttavia- continua Iuliano- stando alle ufficiose informazioni che provengono sia da Poste Italiane che dalla locale stazione dei carabinieri, ripetutamente compulsati sia verbalmente che formalmente ai fini della riapertura, pare che tutti gli esami previsti siano stati eseguiti con provvedimento di accertamento tecnico irripetibile, ritualmente espletato. Pertanto, con la presente, Le rivolgo accorata, rispettosa e formale istanza volta a sollecitarLe l’adozione di ogni consequenziale adempimento procedurale utile a consentire, ove gli esiti degli accertamenti siano negativi, la riapertura dell’Ufficio, che eroga un servizio pubblico essenziale e fondamentale per tutta la popolazione residente»

Condividi questo articolo
Exit mobile version