“Calo di fatturato”: Radiosurgery Center di Agropoli licenzia il dottore Valerio Scotti, scatta la rivolta dei pazienti

Gennaro Maiorano

Il medico si congeda con una lettera sui social, il web in rivolta

AGROPOLI. Il Malzoni Radiosurgery Center perde una sua “eccellenza”. Il dottore Valerio Scotti, dopo 5 anni di lavoro nel centro anti-tumori di Agropoli ha ricevuto il benservito. Lo ha comunicato lui stesso attraverso la sua pagina Facebook.

“Sono costretto a lasciare la struttura per decisioni non dipendenti dalla mia volontà – scrive – Vorrei ringraziare, di cuore, quanti mi hanno incoraggiato, stimato, spronato lungo questo percorso che non sempre è stato facile o privo di difficoltà, ma alla fine sempre foriero di soddisfazioni professionali e riconoscimenti sul piano umano. Ringrazio, soprattutto tutti i pazienti che con amore e rispetto hanno avuto fiducia in me, mi hanno seguito, hanno sperato. Qualche volta ce l’abbiamo fatta, qualche volta no, ma resta il fatto sacrosanto di aver speso tutte le mie energie , le mie conoscenze e competenze al servizio del rispetto della vita, della dignità umana.
E questo mi ripaga di tutte le difficoltà, i sacrifici affrontati in questi anni,lontano dalla mia famiglia e dedito alla mia missione di medico e di uomo, sempre fiero di aver potuto aiutare chi era nel bisogno e nella malattia”, conclude il medico.

Il licenziamento di Scotti non ha mancato di suscitare le reazioni di quanti hanno avuto l’opportunità di conoscerlo, tanto che qualcuno ha deciso di avviare una petizione per chiederne il reintegro . A farsi portavoce del dissenso l’avvocato Giovanni Basile, a capo del comitato civico che per anni si è battuto in favore dell’ospedale di Agropoli.

“Il suo licenziamento sarebbe avvenuto senza preavviso e durante il servizio sanitario. Questa è cosa molto grave. Lascia maggiormente basiti la motivazione: un calo di fatturato”. “Scusaci Valerio – prosegue – se noi cilentani non ci siamo ammalati di cancro in massa”. Non mancano accuse all’attuale governo Regionale: “Nella gestione sanitaria a vantaggio di privati voluta da De Luca & co. S.p.A si licenzia l’unico medico assunto e si mantengono 3 consulenti”, conclude Basile.

Condividi questo articolo
Exit mobile version