#iostoconGabriel: Paestum si mobilita per il suo direttore

Paola Desiderio

Per ora Gabriel Zuchtriegel resta al suo posto

CAPACCIO PAESTUM. La notizia della decisione del Tar che ieri ha bloccato la nomina dei direttori stranieri dei musei nazionali in seguito ad un ricorso ha creato non poco malcontento. Coinvolto nella vicenda anche Gabriel Zuchtriegel, a capo del Museo Archeologico di Paestum a cui tantissime persone hanno manifestato la propria solidarietà. Sui social hanno fin da subito iniziato a circolare due hashtag #iostoconGabriel e #iostoconZuchtriegel. Unico il senso: tanti semplici cittadini, ma anche rappresentati del mondo della cultura e delle istituzioni, si sono schierati dalla parte di Gabriel Zuchtriegel, sorpresi per una decisione del Tar Lazio che pur essendo basata sul rispetto di norme, lascia perplessi per le conseguenze che potrebbe avere sulla intensa attività avviata dal nuovo direttore.

Al momento, però, Zuchtriegel resta in carica, un vizio di forma avrebbe, infatti, impedito la notifica del ricorso presentato contro la sua nomina. Ma il Tar sostiene anche che non c’erano le condizioni per aprire le selezioni a candidati internazionali.

«Abbiamo sostenuto l’hashtag #iostoconGabriel attraverso il nostro amministratore delegato – spiega Alessia Passatordi, brand manager del Pastificio Amato – Siamo vicini al direttore perché secondo noi lavora bene, ha aperto il parco archeologico alle imprese e ci ha dato la possibilità di dare il nostro sostegno ad iniziative culturali. Per noi ben vengano tanti Zuchtriegel. Non possiamo giudicare la correttezza della sentenza perché non conosciamo la normativa ma non possiamo che apprezzare i tanti progetti che il direttore Zuchtriegel ha avviato per Paestum». Il Pastificio Amato ha finanziato due borse di ricerca che hanno consentito a due archeologi di lavorare allo scavo di una casa di origini greche. Anche Antonio Palmieri, patron dell’azienda casearia Vannulo di Paestum, ha accolto l’invito del direttore Zuchtriegel finanziando i lavori di ristrutturazione della sala che ospita la Tomba del Tuffatore. «Mi dispiacerebbe davvero moltissimo se andasse via perché è un direttore valido – afferma Palmieri – Con le sue iniziative ha cambiato la realtà di Paestum. Più affluenza di turisti c’è sul nostro territorio e più benefici ne derivano per l’economia».

Lo scorso anno Zuchtriegel iniziò una collaborazione anche con Confindustria, attraverso l’allora presidente Mauro Maccauro: «Se la sentenza del Tar dovesse riguardare anche il direttore Zuchtriegel, non posso che esprimere il mio rammarico perché credo che i numeri dimostrino come ha rilanciato l’area archeologica di Paestum facendo valere le competenze al di là della nazionalità. Ricordo l’entusiasmo con cui svolge il suo lavoro. È un modello virtuoso che si può mutuare in altre realtà. Purtroppo rilevo che anche nel settore dei beni culturali, in cui si sta facendo un’azione di rilancio, siamo capaci di avviare un contenzioso legale che va a danno del bene comune».

Alfonso Andria, del cda del Parco di Paestum, osserva: «La decisione del Tar del Lazio non è riferita direttamente l Zuchtriegel perché c’è stato un problema tecnico nella notifica. Ovviamente la cosa in futuro produrrà effetti anche su di lui. Si fa uso e spesso abuso della retorica dell’Europa. Forse ancor più per queste ragioni è incomprensibile la decisione del Tar Lazio. Personalità del mondo accademico, culturale e scientifico vengono messe in discussione rispetto alla loro provenienza da altri paesi che sono paesi europei. Non possiamo che prendere atto di una decisione del Tar ma quando l’ho saputo io sono trasecolato perché mette in discussione il senso del nuovo corso inaugurato da Franceschini, ma anche il concetto stesso di Europa. Mi auguro che in sede di esame davanti al Consiglio di Stato l’esito sia positivo».

Tino Iannuzzi, deputato dem, gli fa eco: «Non ci sono parole, è un fatto gravissimo per l’immagine dell’Italia. Conosco la profonda cultura e le capacità manageriali di Zuchtriegel; speriamo tutti possa continuare la sua preziosa opera». Per il leader Udc Pierferdinando Casini, ieri a Salerno, «Franceschini ha fatto nomine prestigiosissime, che il Tar ha bloccato. Le riforme, anche le migliori, vengono vanificate da interventi impropri giurisdizionali. Speriamo che il Consiglio di Stato ripristini tutto».

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