Emergenza migranti: Perdifumo dice no all’arrivo indiscriminato di profughi

Emma Mutalipassi

Al consiglio straordinario si discute sulla proposta di delibera stilata dalla maggioranza per fronteggiare adeguatamente la questione

Si è tenuto alle 16.00 del 25 maggio nell’aula consiliare del Comune di Perdifumo un Consiglio straordinario con punto focale all’ordine del giorno la tanto discussa questione “accoglienza migranti” sollevata nelle ultime settimane. A dare slancio alla problematica è stato l’avvio di un procedimento di adesione da parte di un privato al bando indetto dalla Prefettura sul piano accoglienza migranti.

La notizia ha scosso non poco parte della comunità che subito ha interpellato le istituzioni locali ed ha preteso chiarezza sulle modalità di avvio del procedimento, soprattutto sulla trasparenza e posizione effettiva del Comune. L’amministrazione locale si è attivata per aprire un dialogo con i cittadini, per far chiarezza sulla questione ed espletare la sua posizione e piano di azione a riguardo. Apre il dibattito il Sindaco Dott. Paolillo : “ la proposta di accoglienza non è sostenibile dal nostro territorio, già qualche anno fa si era presentata la questione in quanto vi era stata una proposta di adesione al piano di accoglienza dal Convento di Perdifumo e già allora avevo espresso le mie perplessità al riguardo, ad oggi il problema si ripropone poiché una struttura privata sul territorio ha aderito direttamente al bando della prefettura senza la mediazione del comune, ho avuto qualche incontro con il Prefetto per far fronte alla questione e chiesto almeno una mediazione, ovvero che, qualora le condizioni della struttura si presentassero idonee al piano, di avere assegnati nuclei familiari. Già sono state avviate delle azioni, c’è stato un incontro pubblico con il responsabile dell’organizzazione che gestisce gli immigrati e ed è stata iniziata una petizione per contrastare il procedimento”.

Prima della lettura della proposta di delibera si apre un acceso dibattito con la minoranza che accusa la poca chiarezza sulle ultime azioni da parte della maggioranza: si esige chiarezza sul vero interesse che la maggioranza ha rivolto al problema a monte della questione, dal principio rispetto al piano sull’emergenza migranti, ovvero la posizione rispetto allo SPRAR (Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Il Consigliere di maggioranza Avv. Contente illustra la posizione della maggioranza: ” come rappresentante delegato al piano di zona s8 ho partecipato alla fase preliminare il 2 Febbraio scorso contrapponendomi, insieme ad altri 7 comuni su 37, all’adesione al piano di seconda accoglienza migranti per un principio politico, cioè contrastare un diktat da parte del potere centrale imposto senza valutare le reali condizioni per fronteggiare certe problematiche da parte dei singoli territori. Il piano di zona ha comunque aderito con la votazione della maggioranza dei comuni a favore, inoltre i termini di adesione sono ancora possibili per poter così usufruire della clausola di salvaguardia che regola l’assegnazione, ovvero l’assegnazione di 3.3 unità ogni 1000 abitanti, nel caso di assegnazione alla struttura privata presente nel territorio comunale che ha aderito, la cui eventuale assegnazione non è regolata da questa clausola, perciò il numero delle unità non sarebbe limitato se non dalle possibilità di accoglienza prettamente inerenti alla struttura, l’amministrazione al riguardo garantisce il massimo controllo e la messa in atto di misure di sicurezza per i cittadini, se necessario con delle barricate”. In risposta il consigliere di minoranza Matarazzo: “ci sono dei punti poco chiari sulla vostra posizione rispetto allo SPRAR, è stata fatta una valutazione politica superficiale, con l’adesione preventiva il privato non avrebbe potuto avviare la procedura di adesione e si sarebbe goduto della clausola di salvaguardia, a questo punto il problema non si sarebbe presentato, l’interesse politico non c’è stato, gli atti che sono seguiti sono stati di pura demagogia politica a questo punto il Prefetto deciderà al di là del Comune”. Aggiunge il consigliere di minoranza Avv. Pecora: “I poteri amministrativi sulle strutture del territorio competono al Sindaco non al Prefetto non istighiamo la gente alle barricate evitando le responsabilità amministrative”. Il Sindaco procede alla lettura della proposta della delibera nella quale sintetizza le motivazioni dell’inadeguatezza del territorio all’accoglienza, il Comune di modesta popolazione con una sussistenza basata per la maggior parte sull’agricoltura, con mezzi di trasposto pubblico quasi assenti non presenta le condizioni idonee. E’ necessario unirsi per far fronte ad una eventuale possibilità di accoglienza garantendo l’ordine e la gestione delle unità con individuazione di soggetti in loco da impiegare per la gestione.

Il Comune si oppone ad un’accoglienza di ghettizzazione, la distribuzione deve essere regolata in base all’estensione del territorio. La delibera vuole essere una maggiore tutela da parte del singolo Comune al di là dell’adesione allo SPRAR da parte del piano di zona. La questione sottolineata a questo punto dal consigliere di minoranza Avv.Pecora è l’ azione di cautela necessaria rispetto alla possibilità dell’adesione da parte dei privati, vuole sapere se il procedimento da parte del privato è ufficializzato formalmente e a questo punto è necessario l’intervento del Comune :” il Comune non deve concedere il cambio di destinazione della struttura da albergo a centro di accoglienza, deve effettuare una verifica completa ”. Aggiunge il consigliere di minoranza Coccorullo: “ le verifiche del caso devono essere immediate e, se presente già un nulla osta, procedere subito con un ricorso al Tar, sono necessari dei documenti ufficiali, non le chiacchiere”. Il dibattito si accende sull’integrazione della delibera proposta dalla minoranza su due punti fondamentali: l’adesione immediata allo SPRAR e, per la tutela del paese rispetto all’azione avviata dal privato, l’inserimento di una chiara clausola sulla non concessione da parte del Comune del cambio di destinazione alla struttura privata da albergo a centro di accoglienza, la maggioranza si oppone a quest’ultima fino alla risoluzione in una integrazione della delibera: punto uno proposto da Matarazzo, adesione allo SPRAR in maniera immediata e con volontà più’ chiare, e punto due proposto da Pecora: l’ente contrasta qualsiasi azione pubblica o privata avviata senza garantire le adeguate misure.

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