Intervista a Vincenza De Luca, vice presidente della Gelbison

Christian Vitale

Il punto sul campionato dei rossoblu

La Gelbison ha disputato, in questo 2016/2017, un egregio campionato: la formazione vallese, inserita nel girone H del torneo di Serie D, ha chiuso la stagione al sesto posto.
I cilentani, guidati dal tecnico Pepe, sono stati protagonisti di un grandissimo girone d’andata, calando poi in quello di ritorno.
Abbiamo raggiunto Vincenza De Luca, vice presidente della Gelbison, per una breve intervista.

La stagione della Gelbison è iniziata dopo la salvezza, targata mr. Pepe, del passato campionato. Quanto ha inciso il finale del passato torneo, chiuso con la vittoria dei play-out a Leonforte, per gettare le basi per questo 2016/2017?
Ha sicuramente inciso molto in termini di organizzazione per la stagione appena conclusa. Infatti abbiamo iniziato a lavorare sulla nuova stagione subito dopo la vittoria dei play out, consapevoli che si era arrivati in zona retrocessione anche a causa dei cambi societari, della preparazione estiva passata con la spada di Damocle del rischio di non iscriversi al campionato e cosi via . La programmazione è stata fondamentale.

Quali erano le aspettative della società per questa stagione? Eravate soddisfatti della squadra allestita, pensavate di fare cosi bene?
Conquistare il sesto posto, nonostante un girone di ritorno opaco, è stata una bella soddisfazione. Il nostro obiettivo per la stagione era una salvezza tranquilla.

Le primissime giornate sono state leggermente sottotono per voi, un punto conquistato in tre giornate. Da quel momento avete ingranato la quinta, trenta punti conquistati in quattordici giornate. Cosa è cambiato rispetto alla partenza a singhiozzo?
Come dici tu, probabilmente la squadra aveva bisogno di tempo per acquisire una sua identità, un certo affiatamento.

Nel girone di ritorno le cose sono cambiate: avete fatto ottime prestazioni con le squadre di vertice,, stentato invece con le piccole. Come ve lo siete spiegati?
Per come la vedo io con le “grandi” c’era voglia di fare bene, mentre si sono sottovalutate le squadre “piccole” che probabilmente avevano più “fame” di noi. È proprio con queste squadre che abbiamo perso i punti che ci avrebbero permesso di fare ancora meglio.

Qual è stato il momento più bello della stagione, quello che non dimenticherai mai? E quello più brutto?
Tra i momenti più belli sicuramente le vittorie in casa e in trasferta con la Nocerina, ma anche la vittoria in trasferta a Nardó. Lì ho avuto la percezione che si potesse fare di più un piazzamento a metà classifica.
Le sconfitte più sentite sono state sicuramente quelle con l’Agropoli, ma in generale dispiace per i punti persi in casa con squadre ampiamente alla nostra portata.

Come è stato valutato il sesto posto finale? Rammarico per la zona play-off mancata o grande soddisfazione per la salvezza ottenuta con largo anticipo?
Sono soddisfatta perché abbiamo ampiamente superato le aspettative di inizio stagione, ma rimane il rammarico di non aver fatto qualcosa in più nel girone di ritorno.

Il pubblico vi è stato sempre molto vicino, soprattutto in casa. In particolare la curva, vi ha sostenuto sempre, nei periodi più felici e quelli più tristi. Cosa significa questo per voi? Vi mette un po’ di pressione addosso per continuare a fare bene?
E’ bello che si sia formato nuovamente dopo anni un gruppo di tifosi organizzati grazie ad Alessandro, Lucio e altri ragazzi. I cori, le coreografie e il calore fanno la differenza anche per i ragazzi in campo non solo come pressione ma soprattutto come sostegno

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