Prignano, oggi la riapertura al culto del Santuario di San Cosma e Damiano

Arturo Calabrese

Cerimonia di inaugurazione alle ore 18.30 con la presenza del vescovo Ciro Miniero

PRIGNANO CILENTO. Giungono finalmente al termine i lavori alla chiesa di San Cosma e Damiano nel cimitero di Prignano Cilento. Il luogo di culto è stato chiuso per 15 anni a causa di infiltrazioni d’acqua dal tetto che avevano messo a serio rischio crollo l’intera struttura.

Quest’oggi, alle 18.30, la chiesa sarà riaperta al culto. A tagliare il nastro il sindaco Giovanni Cantalupo e il parroco di Prignano Don Gerardo Bonora alla presenza del vescovo della diocesi di Vallo della Lucania Mons. Ciro Miniero. «È un piccolo sogno che si realizza – dice Cantalupo – un obiettivo che mi ero posto come sindaco e che da sindaco consegno ai miei concittadini. La chiesa di San Cosma e Damiano è uno dei simboli di Prignano, il luogo di culto dove antico e moderno si incontrano. Laddove i vivi omaggiano e ricordano i propri cari defunti. C’è ancora da completare l’esterno della struttura ma l’importante è che il luogo di culto sia riaperto ai fedeli».

La chiesa è antecedente al XIV secolo e ha rappresentato il nucleo originario del villaggio di Prignano intorno al quale erano poi sorte le varie abitazioni. I lavori sono stati finanziati sia dal pubblico, in maggior parte, che dal privato, grazie alle donazioni dei cittadini. I fondi pubblici sono stati reperiti grazie alla vendita di alcune aree nel cimitero per la costruzione di cappelle. Alcuni interventi sono stati offerti come manodopera dai fedeli. Il tetto è stato riportato allo stato originario con la copertura in legno lamellare.

La cerimonia di riapertura al pubblico si limiterà al solo momento religioso in segno di lutto per la scomparsa della tragica 19enne Francesca Buono avvenuta la settimana scorsa: «Avevamo previsto i fuochi pirotecnici e la banda per festeggiare – spiega il primo cittadino – ma Prignano ancora non è pronta per festeggiare. Il pensiero della tragica morte di Francesca attanaglia ancora i nostri cuori. In suo rispetto onoreremo la riapertura solo in chiave religiosa rivolgendo a lei le nostre preghiere».

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