Castellabate, la sfogo della minoranza in un manifesto:«la maggioranza si vergogni!»

Arturo Calabrese
Municipio di Castellabate

La polemica sulle indennità della giunta di Castellabate continua a tenere banco, la minoranza: «E io pago!»

CASTELLABATE. Ad inizio aprile la giunta di Castellabate guidata da Costabile Spinelli, con una delibera, aveva deciso di aumentare la propria indennità mensile, scatenando non poche polemiche, in particolare da parte della minoranza (leggi qui). Il gruppo “Siamo Castellabate” aveva duramente attaccato la maggioranza per queste decisione, sostenendo che quei soldi potevano essere spesi diversamente.

A distanza di un mese, il gruppo d’opposizione torna all’attacco e lo fa con un pubblico manifesto. Alessandro Lo Schiavo, Marco Rizzo, Caterina Di Biasi e Luigi Maurano non le mandano a dire e espongono le loro rimostranze con parole dure e chiare: «In questo periodo storico, chiunque aumenti la propria indennità per l’attività politica non può essere convincente per quello che dice e per quello che fa. Il 30 marzo scorso, sindaco e assessori hanno deciso che i loro portafogli andavano riempiti e non fa niente se il Comune è pieno di debiti e se la Corte dei Conti ha aperto un procedimento per la sua cattiva gestione economica. Non fa niente se non ci sono fondi per il turismo, per i giovani, per le attività del territorio. Non fa niente se la disoccupazione cresce, i servizi diminuiscono e le famiglie hanno sempre più difficoltà ad arrivare a fine mese. L’importante – e qui l’affondo – è che ci siano i soldi per far aumentare il loro stipendio».

La minoranza pone poi l’accento sull’aumento delle tasse per i cittadini:«Da un lato chiedono un sacrificio ai cittadini con l’aumento delle tariffe TARI e dall’altro aumentano i propri benefici. Quanta ipocrisia e quanta falsità». In conclusione c’è spazio per attaccare il sindaco in prima persona: «C’è stata tanta demagogia quando nella precedente amministrazione si dimezzò lo stipendio, menando vanto per questa cosa, per amore del proprio territorio. Niente di più falso! All’epoca il sindaco ricopriva ruoli amministrativi anche in Provincia e per legge non poteva percepire due indennità. Dovendo scegliere, optò per quella maggiore».

«I cittadini pagano due volte, quando subiscono le conseguenze degli sbagli e quando devono pagare più tasse e più indegnità. Oggi – e concludono – non possiamo che gridare: “Vergogna!”».

La replica da palazzo di città non si è fatta attendere: «Ho letto il manifesto della minoranza sulle indennità e mi chiedo come mai hanno impiegato 30 giorni per mettere insieme tanta ipocrisia. Forse perché in sede di discussione si sono preoccupati solo di capire quanto pagassero le categorie di proprio interesse? Hanno voluto confondere il dimezzamento dell’indennità voluto insieme agli assessori nel 2011 con il ruolo di assessore ricoperto in provincia parlando di cifre al lordo, per altro previste dalla legge con il solo scopo di denigrare il sottoscritto. Quanta ipocrisia!», dice il primo cittadino Costabile Spinelli.

Il primo cittadino, poi, ricorda come Alessandro Lo Schiavo «ricoprendo il ruolo di assessore e vicesindaco nel periodo 2006/2011, non ha mai rinunciato ad alcuna indennità, famoso per mettere al secondo posto le aspettative personali quando c’è in gioco una poltrona». Spinelli ne ha per tutti: Marco Rizzo «noto per la sua frequentazione degli uffici comunali a seguito di grandi questioni di interesse pubblico», di Caterina Di Biasi «ricorderemo l’interesse a capire la larghezza dei marciapiedi e verificare la possibilità di bloccarne la realizzazione», infine quanto a Luigi Maurano dice «riporta le stesse interrogazioni prodotte al protocollo da 5 anni a questa parte»

«Non consento a nessuno di farmi la morale soprattutto a chi non ha titolo! Una cosa è non condividere ed altra cercare di costruire immagini distorte. Ho avuto l’onore di diventare Sindaco di questo paese meraviglioso che in tanti apprezzano sempre di più e lo sto facendo con passione ed entusiasmo impegnando tutte le mie energie. L’unico giudizio che conta per un amministratore è quello del popolo che ne valuta l’operato e i risultati raggiunti. Questi squallidi mezzucci li lascio volentieri a chi è in cerca di notorietà», conclude Spinelli.

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