Serie D: Agropoli vicinissima alla retrocessione, Gelbison cade ancora in casa

Bruno Marinelli

Il punto sulle cilentane nel girone H di Serie D

Sono state ventinove le reti realizzate nella terzultima giornata del girone H di Serie D. E’ stato il turno del sorpasso del Bisceglie ai danni del Trastevere in cima alla classifica: gli uomini di Ragno hanno battuto in casa il Ciampino, condannandolo alla aritmetica retrocessione, per 2-1, mentre il Trastevere cade a Gravina per mano di Picci sul campo del ”Vicino”. Pesantissima sconfitta dell’Agropoli che viene umiliato a Nocera Inferiore, mentre la Gelbison perde ancora una volta in casa per mano del San Severo.

Iniziamo le analisi dei match che hanno coinvolto le cilentane, iniziando dall’Agropoli che colleziona l’ennesima figuraccia esterna, subendo un punteggio tennistico per mano della Nocerina di Simonelli. A parziale scusante dei delfini, c’è da sostenere che gli uomini di Sorianiello avevano subito in settimana una pesante scure sul capo da parte del giudice sportivo che aveva privato la squadra cilentana di pedine importanti come Amelio e Chiariello. Così accade che la tenuta difensiva, di per se già deficitaria durante l’arco di tutto il campionato, (come testimoniano le 63 reti subite, seconda peggiore retroguardia del girone H, solo il Ciampino ha fatto peggio con 75) venisse infilata come la lama nel burro dagli avanti della Nocerina che hanno trovato i gol con una facilità irrisoria e sconcertante. L’Agropoli, come spesso è accaduto, quest’anno era anche partito discretamente, grazie ai guizzi di Rekik, un giocatore che sembra davvero cresciuto, uno dei pochissimi dell’intero organico. Lo testimoniano principalmente una buona conclusione da fuori, con un destro secco respinto centralmente dal portiere molosso ed un palo nel finale. Una nota positiva per un giocatore che sembra disporre di buone qualità, occorrerà lavorarci, naturalmente aiutandolo ad esempio nella finalizzazione, ma se la testa lo aiuterà potrà in futuro giocare al livello dei professionisti. Anche il solito Capozzoli, il capitano, ha provare a tenere viva la squadra, ma poi è stato buio totale. La Nocerina ha avuto la strada spianata dall’ennesimo errore, purtroppo del portiere Cotticelli, che ha con un passaggio addirittura da rinvio dal fondo regalato il gol ad un rapace dell’area di rigore come Siclari, che ha scartato il cioccolatino generosamente offertogli. Questa è una di quelle azioni che testimoniano come la scelta del portiere under (Montella prima e Cotticelli poi) sia stata fallimentare da parte della società: una delle molte decisioni che si sono rivelate errate. Ora però, il tempo per recuperare sembra proprio finito. L’Agropoli quasi è completamente in disarmo, con scarsa voglia di lottare, ma dobbiamo essere onesti, parliamo anche di una squadra tecnicamente estremamente scadente per un campionato di questo tipo, in un girone che è anche piuttosto duro, con squadre blasonate. I delfini sono matematicamente in corsa per un solo punto, ma ormai i giochi sembrano fatti. Con il Madrepietra al Guariglia i delfini si giocheranno proprio quel 5% di possibilità di centrare i playout, pur sapendo che una vittoria potrebbe anche non bastare, dato che nell’ultima gara i rossoblu di Apricena giocheranno in casa con un Ciampino già retrocesso e scarico, mentre l’Agropoli dovrebbe compiere addirittura l’impresa a Bisceglie, contro la capolista in piena corsa per vincere il campionato. Sogni, molto probabilmente e niente più, per una squadra che forse, con il materiale tecnico a disposizione fino a dicembre avrebbe potuto salvarsi ed ora dopo gli sconquassi, si appresta a retrocedere, abbandonata dai tifosi (sempre di meno) al Guariglia, ed ormai rassegnati. Si sta scrivendo purtroppo una pagina storica in negativo per una squadra, tra le poche in Campania, a disporre della matricola dal 1921, senza essere mai fallita e con un vissuto importante nel panorama dilettantistico. Innegabilmente, uno scenario in cui prevale un grande amarezza dal punto di vista sportivo.

Una domenica che non ha riservato gioie neanche alla Gelbison che ormai sembra essere piuttosto rilassata e a corto di motivazioni. Il San Severo, espugnando il Morra è riuscito invece in un bello scatto in avanti: si trova ora a 40 scalzando parecchie squadre, tra cui l’Anzio ed il Potenza. Oggi gli uomini di Di Domenico sono salvi grazie alla vittoria esterna di ieri pomeriggio. Pepe ha messo D’Orsi in panchina, per ruotare anche un po’ gli uomini a disposizione, e i risultati in difesa si sono visti, negativamente. Troppo tenera la prestazione di Schiavino, che non è riuscito nelle diagonali a mettere in difficoltà gli avanti del San Severo, squadra che ha segnato in questa stagione 41 reti, come il Gravina. Gelbison anche sciupona in avvio, che ha dimostrato come il tandem Maggio-Cappiello sia però in spolvero: i due hanno trovato una buona intesa poichè complementari: il centravanti funge da boa, mentre la seconda punta gira intorno per gli inserimenti. Non sarà uno schema innovativo però in questa stagione ha dato i suoi frutti. Discreta anche la prestazione di Manzillo, grazie ai pericoli che questo giocatore riesce a creare nei calci da fermo, ma i vallesi hanno concesso troppo in contropiede agli ospiti, che in maniera cinica hanno colpito una difesa che, non assillata troppo dal risultato, si è concessa forse una domenica di vacanza. L’ultimo gol di De Vivo è una esemplificazione di questo discorso: con la squadra proiettata a cercare, con poche idee e svogliatamente il pareggio. Sono finiti matematicamente i sogni, non creduti sino in fondo dei playoff, con il Nardò che a 56 punti vi entra di diritto. Le prossime due partite non conteranno nulla per la classifica con la Gelbison che può disporre di ulteriore tempo per programmare la prossima stagione, dopo quest’annata decisamente ottima dal punto di vista sportivo, ma che è stata anche frutto di una programmazione ben riuscita e pianificata.

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