Capaccio Paestum, “11 giugno elezioni o primarie Pd?”

Redazione Infocilento

“Voza, Sica e Palumbo divisi oggi per collaborare domani”

“Elezioni comunali o primarie del PD?”. E’ la domanda che si pone Angelo Quaglia, candidato della coalizione “Svolta Civica” che non esita a criticare l’attuale direzione che sta prendendo la campagna elettorale nel comune capaccese. “Si vota per il rinnovo del consiglio comunale del partito democratico. Ci faranno votare senza pagare i due euro dell’ultima volta. Infatti Voza, Sica e Palumbo, non aprono bocca. Non possono rischiare di litigare tra loro in questo particolare momento. Sono dello stesso partito. Devono sembrare diversi. Divisi oggi per collaborare domani”., accusa Quaglia.

“A Voza – dice il candidato sindaco – il PD ha consegnato il disegnino del partito democratico. A Sica la promessa che il fratello maggiore sarà promosso nella direzione nazionale del partito, altro che Forza Italia quando lo eleggeva Sindaco. Resta Palumbo che è un po’ arrabbiato perché il disegnino del partito dato a Voza spettava a lui, ma l’hanno consolato dandogli in dote candidati che ufficialmente sono con Voza e nelle case cercano voti per Palumbo. Si sono posti bene gli eredi del PD capaccese. Sono una bella cordata tutti e tre: Voza, Sica e Palumbo sono una garanzia.  In campagna elettorale non si parla, devono finire di spartirsi i vari candidati rimasti sul mercato. Stanno scendendo in campo di nuovo Nese e Marandino a fianco di Voza per un grande listone di ex che tanto bene hanno fatto al paese. Sono ormai lontani i tempi di quando si andava dal notaio per far cadere Voza. Il dentista Sica, non sta a guardare, ha imbarcato finanche suor Maria Teresa di Calcutta che da grande voleva fare il sindaco e poi ha scelto la strada della missione. Abbiamo lo stesso programma ha dichiarato Antonio De Rosa il medico della mutua accordatosi col dentista pare per un assessorato e la presidenza del consiglio alla sua fidata collega Montefusco. A Palumbo non resta che battere le ali e aspettare il giorno del giudizio. E’ un imbarazzante collega di partito col quale bisogna collaborare, uno che nel PD vale e devono dargli conto, senza litigare perché dopo le elezioni bisogna trovare dei compromessi per fare bene, sono della stessa famiglia. Sono conclamati pi diessini assemblati ad arte per salvare Capaccio”. “Hanno già dimenticato che il paese l’hanno sfasciato loro in questi cinque anni appena trascorsi”, conclude Quaglia.

Condividi questo articolo
Exit mobile version