Prignano Cilento: nel giorno di Pasquetta rivive “L’Opera dei Turchi”

Luisa Monaco

Saranno rappresentati due miracoli di San Nicola di Bari

Giornata di festa nel Comune di Prignano Cilento. Il lunedì in Albis, infatti, viene messa in scena la celebre “Opera dei Turchi” che rievoca due miracoli di San Nicola di Bari, patrono del paese.

Nella prima scena viene ricostruita la storia di un giovane barese, Diodato, che è prigioniero degli infedeli turchi in terra straniera. Diodato viene deriso ed insultato per la sua fedeltà e per il suo attaccamento al santo protettore. Durante un lauto pranzo, mentre i signori si accaniscono ad umiliarlo verbalmente, dal cielo scende un angelo che rapisce il giovane e lo porta in libertà.

La seconda scena, invece, un episodio della vita del Santo, quando era ancora vescovo di Myra. Nicola desidera rifocillarsi dopo un lungo viaggio e si ferma in un’osteria. L’oste è un uomo malvagio e senza scrupoli, che non esita a dare in pasto ai suoi avventori tenera carne di bambino, spacciata per “tonnina”. Nicola, però, consapevole del turpe inganno, ordina all’oste di mostrargli il tino dove viene conservata la carne. Non appena la botte viene scoperchiata, quattro bambini escono fuori, vivi e vegeti, ringraziando il vescovo Nicola, che li aveva resuscitati con la forza della preghiera. Scoperto il terribile segreto, l’oste non può evitare la punizione capitale. Viene così condotto da una guardia nel fortilizio della città, per essere bruciato vivo. La scena dell’esecuzione viene riprodotta con l’esplosione dei fuochi d’artificio, seguiti da un lungo applauso liberatorio degli spettatori. L’uccisione dell’oste, che non esito a definire barbara, funge tuttavia da catarsi, come nelle antiche tragedie greche. Il sacrificio del colpevole alleggerisce gli animi degli spettatori, che vengono in tal modo esorcizzati dal male e dalla tentazione.

L’appuntamento è nella tarda mattinata in Piazza Plebiscito.

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