Maxi operazione al Santobono di Napoli, coinvolto anche un cilenano

Redazione Infocilento
Ospedale Santobono

Si tratta del geometra Pasquale Greco

C’è anche un cilentano coinvolto nell’inchiesta sull’ospedale Santobono di Napoli. Ieri sono state messe a segno dieci misure cautelari emesse dalla Procura di Napoli, su richiesta della DDA, a carico di amministratori di strutture pubbliche, legali rappresentanti di imprese e imprenditori ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Secondo l’indagine i dirigenti della societa “Manutencoop” di Bologna e della societa Euro Servizi Generali Group – temporaneamente associate tra loro per partecipare alla gara di appalto per l’affidamento dei servizi di pulizia, sanificazione, sanitizzazione, facchinaggio, logistica e movimentazione/distribuzione merci presso i magazzini farmaceutico ed economale, portierato, custodia ed assistenza al pubblico, manutenzione delle aree a verde, gestione delle salme nella morgue delle strutture ospedaliere Santobono, Pausillipon e SS.Annunziata e della sede amministrativa, bandita dall’azienda ospedaliera di rilievo nazionale Santobono-Pausillipon per la durata di anni 3 prorogabili per altri 2 anni e per un importo di oltre 11 milioni e 500.000 euro – avrebbero corrotto il dirigente medico e presidente della commissione di gara, Pasquale Arace, il responsabile del settore legale, Manna Guglielmo, e il capo sala del reparto di chirurgia, Poziello Giorgio, tutti in servizio presso la citata azienda ospedaliera, promettendo loro la somma di 200.000 euro, elargita solo in parte, al fine di ottenere, nel luglio-agosto 2014, l’aggiudicazione del citato appalto.

A fronte dell’affidamento dell’appalto su indicato, erano stati concordati il pagamento di una “tangente” pari a circa il 2% dell’importo dell’appalto.

Tra le persone coinvolte l’avvocato Guglielmo Manna, ex marito del giudice Anna Scognamiglio, già a processo con uomini dello staff del governatore Vincenzo De Luca per altri reati. Pasquale Arance, tra i dirigenti del Santobono, e Umberto Accettullo, a sua volta direttore amministrativo dell’Adisu Orientale, Partenope e Federico II; Giorgio Poziello, coordinatore infermieristico della sala operatoria del Santobono-Pausilipon.

Inoltre le indagini hanno consentito di accertare come le somme di denaro destinate al pagamento della “tangente” concordata siano state in parte versate attraverso l’emissione, da parte della società “Manutencoop”, di una fattura pari ad euro 25.000 relativa ad operazioni inesistenti e, in particolare, avente ad oggetto conferimento di un fittizio incarico di consulenza al Coci. La suddetta gara di appalto ha gia formato oggetto di una precedente ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Napoli.

In questo contesto viene tirato in ballo un cilentano: Pasquale Greco di Ascea. Stando alle accuse l’imprenditore Pietro Coci avrebbe corrotto, attraverso la dazione di denaro e di altre utilità, Umberto Accettullo e il Greco, rispettivamente direttore amministrativo e geometra con funzione di supporto al R.U.P. dell’ADISU (Agenzia regionale per il diritto allo studio universitario) Orientale, Federico II e Parthenope. Nella circostanza la corruzione consistita nel versamento della somma di denaro di 20.000 euro e di altre somme di denaro di minore entita, non esattamente quantificate, oltre che nella dazione di un telefono cellulare destinato al geometra, in cambio delle quali i due avrebbero affidato alle ditte facenti capo all’imprenditore Coci Pietro, alle figlie ed al genero di questi, Cosentino Pasquale, e in particolare alla ditta Pulitalia srl, appalti relativi ai servizi di facchinaggio, pulizia, traslochi, fornitura e lavaggio biancheria mediante la procedura dell’affidamento diretto e/o del “cottimo fiduciario”, in deroga alla normativa vigente in materia di appalti pubblici di servizi.

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