Capaccio Paestum, Quaglia attacca Voza e Ragni: “i naufraghi sono diventati santi”

Redazione Infocilento

“Vorrebbero andare in paradiso, ma non ce la faranno”

“Sono diventati santi i naufraghi della nave Schettino. San Nicola da Capaccio, San Francesco da Borgo Nuovo e Santo Italo da Paestum, sono i santi protettori di questa campagna elettorale”.

Lo dice Angelo Quaglia, candidato sindaco di “Svolta Civica” che con ironia commenta la situazione della campagna elettorale. “Le tre strade del futuro possibile – continua Quaglia – Al capoluogo, il santo patrono Ragni non riesce a tenere sopiti gli entusiasmi di chi lo vorrebbe sindaco con l’uso sproporzionato di bombolette spray. Alla piana continua il tour elettorale di San Francesco il dentista, come una volta, come le tappe del cantagiro, con tanto di camper e seguaci fedeli. Il Santo patrono di Paestum Voza, invece, continua a pubblicizzare le cose da lui fatte. Sono sue, san Nicola e san Francesco, non hanno partecipato ai lavori in questi cinque anni. Ragni fu allontanato dopo circa tre anni e Sica era intendo a consegnare medaglie tra le borgate. Tre santi in silenzio, come cani “mazziati” con la coda tra le gambe. Ogni tanto si vedono agli angoli di qualche palazzo con il cappello in mano a chiedere voti per la riconferma. In silenzio, con educazione, devono dimostrare compostezza, sono santi. Devono dimostrare che a sostenere l’amministrazione Voza, non sono stati loro, altrimenti non sarebbero creduti, non sarebbero nuovi. La gente, li riconoscerebbe per i guai che hanno fatto al paese. Sono composti persino sui manifesti col maglioncino più bello e sguardo nel vuoto, come se stessero guardando gli scogli sulla quale hanno rottamato Capaccio. Ci mettono la faccia! Dicono in giro che sono il nuovo, come Ragni, che dopo 25 anni di onorata presenza al comune, chiede ancora 100 giorni di tempo per risollevare tutto. Non ribattono più nemmeno al divino Palumbo, che ha la chiave per tutti i problemi. Non sono loro gli amministratori uscenti. Loro, sono le anime morte della commedia tragico comica recitata finora a Capaccio”.

“Vorrebbero andare in paradiso anche con queste elezioni – conclude Quaglia – Ma non ce la faranno perchè la gente li ha conosciuti e li vorrà tenere sulla terra senza incarichi. Come ricordo e simbolo dell’inefficienza”.

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