Compostaggio di comunità, presentato a Roma il decreto. Nel Cilento il primo comune del Sud a praticarlo

Bruno Marinelli
Cuccaro Vetere
Un panorama di Cuccaro Vetere, foto Ianuale Nicola

Luongo: ”E’ una grande soddisfazione per il nostro comune”

CUCCARO VETERE. E’ entrato in vigore lo scorso 10 marzo, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto 266/2016 che da il via al compostaggio di comunità. Una legge approvata per cercare di ridurre la produzione dei rifiuti organici ed i conseguenti impatti ambientali degli stessi, allo scopo di permettere il raggiungimento dell’obiettivo comunitario: riciclaggio al 50% dei rifiuti urbani. Nel territorio cilentano il comune di Cuccaro Vetere è il primo dell’intero meridione ad aver adottato questa pratica per il trattamento dei rifiuti, tanto da essere inserito nel progetto del ministero dell’Ambiente.

A rappresentare il comune , vi era a Roma questa mattina il sindaco Aldo Luongo, in occasione della presentazione del decreto: ”questa mattina a Roma è stato presentato il decreto 266 approvato a fine anno e pubblicato a febbraio sulla Gazzetta Ufficiale che snellisce le procedure e fissa i nuovi criteri per le installazioni delle compostiere di comunità”- esordisce il primo cittadino – ”si tratta di una legge importante in quanto mette i comuni, ma soprattutto i cittadini in grado di potersi associare tra di loro e in condizione di poter avviarsi sulla strada del trattamento della frazione organica dei rifuti che è quella del compostaggio di comunità.” – afferma Luongo – ”Oggi era presente oltre che il ministero, le regioni Campania e Sicilia, l’assessore all’ambiente del comune di Roma e l’Ispra” – rivela – ”Il decreto crea delle opportunità importanti per la regione Sicilia, ma le ha colte soprattutto la Campania, dato che la regione ha pubblicato il bando per l’acquisto delle compostiere di comunità che scade il 30 marzo.” – ”E’ una grande soddisfazione per il nostro comune – sostiene il sindaco – ”poichè l’accelerazione sul progetto  è partita proprio da Cuccaro Vetere”

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