Serie D: Agropoli vicino al baratro, Gelbison senza grinta

Bruno Marinelli

Il punto sulle cilentane in Serie D

Conclusasi ieri pomeriggio la ventottesima giornata del campionato di Serie D, iniziata di sabato con la vittoria del Bisceglie nell’anticipo con il Francavilla, nel girone H proprio i nerazzurri hanno una ghiotta opportunità di portarsi a -3 dal Trastevere, leader della classifica, caduto inopinatamente a Rionero, in caso di vittoria nello scontro diretto. In coda clamorosa vittoria del Cynthia a Vallo della Lucania, mentre il Madrepietra ha addirittura scavalcato l’Agropoli, mestamente penultima e sempre più nel baratro.
Ed iniziamo le consuete analisi sulle cilentane partendo proprio dai delfini. Un’altra sconfitta, dopo quella di ieri patita al Guariglia contro l‘Herculaneum. Purtroppo questa negativa stagione, si sta avviando su binari sempre più tristi e desolanti. Contro i vesuviani, ancora una volta, così come era accaduto contro il Potenza, i delfini possono maledire la sfortuna a causa dei due legni colpiti, dall’unico calciatore che sembra poter buttare la palla in fondo al sacco, Antonio Cherillo. Il gol di Solitro a tempo scaduto è la fotografia plastica di un’annata finora disastrosa, in cui ne sono successe sul campo di tutti i colori.

Tuttavia quando si tratta di attribuire colpe o di individuare eventuali capri espiatori, occorre cercare di essere precisi. Sostenere che essa sia appannaggio di tutto ciò che gravita intorno all’Agropoli è uguale a dire: ”sono tutti assolti”. Dobbiamo invece togliere dal calderone i media locali, tutti, non certo per una difesa corporativa: dato che in città sono gli unici che creano una massa critica, sportivamente parlando, ed evidenziano lacune mostruose di cui forse non si vuol parlare, ma che sono talmente evidenti che anche un neonato le vedrebbe. Insieme a loro, va assolto l’allenatore. Prendersela con Sorianiello che è ad Agropoli da due mesi, pretendendo che abbia la bacchetta magica e possa portare facilmente una squadra di ragazzini alla salvezza, è un esercizio intellettualmente disonesto. Come se prima, si venisse da grandi risultati, perchè sedeva sulla panchina un allenatore amato da tutti ed importante ad Agropoli. Forse sarebbe più utile se, quando si affrontano certe situazioni, si separi il cuore dal cervello, in modo da avere una visuale chiara sul momento che attanaglia i delfini. Appare invece evidentissimo come i problemi siano ben altri. E partano da lontano. Parliamo di luglio 2016, quando fu impedito a Rosario Gaglione di portare avanti un progetto, ad un imprenditore che aveva garantito liquidità importante per far iscrivere la squadra al campionato. Ebbene, lui era seduto in tribuna ieri, ma fuori dai giochi, mentre dentro a questi c’è ancora chi gli ha impedito di operare. E bisogna iniziare a dire, assumendosi tutte le responsabilità del caso, che questo ad Agropoli non deve essere mai più possibile. La squadra di calcio, non può divenire patrimonio privato e basta, senza considerare invece l’importanza che ha una squadra di quasi 100 anni di storia e mai fallita, con un simbolo tra i più importanti in Campania, con tanti campionati di Serie D alle spalle. Sono state anche queste le situazioni che hanno contribuito all’allontanamento dei tifosi dal Guariglia. Tuttavia, una parte cospicua di coloro che dovrebbero seguire la squadra ha anch’essa delle grosse responsabilità. In primis, perchè è stata silente su tali questioni, in secundis perchè anche in una giornata come ieri, dove non c’era il campionato di Serie A a distrarre, c’erano al Guariglia quelle scarse 200 persone, alcune delle quali invece di stare a seguire la partita, hanno ben pensato di andarsene prima dopo l’annuncio dello speaker che costringeva i tifosi a rimanere 10′ in più nell’impianto per consentire ai sostenitori ospiti di abbandonare il settore a loro riservato. Questo è il massimo dell’interesse che alcuni hanno nell’US Agropoli 1921. Se ciò deve essere l’atteggiamento forse meglio che alcuni se ne stiano nelle proprie abitazioni, risparmiando quei pochi soldi che costa il biglietto allo stadio. E poi c’è il campo e qui la situazione è drammatica. Bisogna recuperare almeno 4 punti a Manfredonia e San Severo, ad oggi è un impresa titanica, almeno per disputare i playout. Si parte domenica a Francavilla, una squadra assai temibile e con giocatori di prestigio come Alexic che fece ammattire tutta la difesa all’andata. Gli uomini di Lazic neanche la regaleranno facilmente poichè non dispongono di quella tranquillità di classifica di cui avrebbero bisogno. Purtroppo l’Agropoli non può vivere solo di pareggi ogni tanto ed ora dovrà iniziare a conquistare i tre punti, se vi riesce.
Anche la Gelbison, seppur con ben altre ambizioni, sembra ormai in vacanza. I rossoblu se volevano avere un minimo di speranze per giocare i playoff, le hanno buttate, quasi disprezzandole, mentre invece seppur in minima parte avrebbero dovuto custodirle, poichè se essere ripescati in Lega Pro è quasi impossibile, tirarsi da soli fuori dai giochi non è un atteggiamento costruttivo. La Gelbison avrebbe invece dovuto fare un sol boccone di un Cynthia, che si è ritrovato i tre punti tra le mani. Sono stati troppi i gol falliti nel primo tempo dagli uomini di Pepe, fino a quando la marcatura ospite veniva realizzata grazie alla solita dormita difensiva che accade da due mesi a questa parte. Nella ripresa i rossoblu sono stati decisamente sottotono ed hanno dimostrato che senza Cappiello fanno estrema difficoltà a scaraventare la palla in fondo al sacco. Gisonni, avanzato in posizione maggiormente offensiva non ha reso come ci si aspettava. Una vittoria a sorpresa per gli ospiti, che però non hanno rubato nulla e stanno cercando di onorare un campionato assai difficoltoso. La squadra di Pepe deve fare ormai un mea culpa. Da +6 sul Nardò, in poco più di due mesi la Gelbison si è trovata a sprofondare al -7 dai tori pugliesi, perdendo la bellezza di 13 punti. Un tracollo che inizia al Morra dove la Gelbison non riesce più a trovare nel suo campo la continuità che aveva avuto fino a gennaio: nelle ultime gare la miseria di appena un punto. Troppo poco per sperare ancora in qualcosa di più. Una salvezza tranquilla per quest’anno è sicuramente un ottimo risultato, ma senza determinazione non si arriverà mai in alto. Un monito per il futuro, di cui tenere conto.

 

Serie D girone H, 28ma giornata:

Bisceglie – Francavilla 1-0:  56’Lattanzio

Agropoli – Herculaneum 0-1:  95’Solitro

Ciampino – Anzio 1-1 : 51′ Muzzi (C), 85′ Artistico (A)

Gelbison – Cynthia Genzano 0-1: 38′ aut. Di Fraia 

Nocerina – Gravina 1-1: 15’Picci (G), 34′ Coppola (N)

Madrepietra Daunia – Potenza 2-2:  5’Esposito (P), 7′ e 52′ rig. Bozzi (M), 34′ Guaita (P)

Az Picerno – San Severo 1-0: 22’Agresta

Vultur Rionero – Trastevere 2-0: 44′ Cristaldi, 91′ Silvestri

Nardò – Manfredonia 3-1: 2′ Ancora (N), 13′ Prinari (N), 30′ Malcore (M), 65′ Kyeremateng (N)

 

Classifica:

Trastevere 60*

Bisceglie 55*

Nocerina 52

Gravina 51

Nardò 49

Gelbison 42

Az Picerno 41

Anzio 36

Potenza 36

Vultur Rionero 35

Herculanuem 35

Francavilla 34

San Severo 33

Manfredonia 33

Madrepietra Daunia 23

Agropoli 22

Cynthia Genzano 22

Ciampino 19

*1 partita in meno

 

 

 

 

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