Capaccio capoluogo piange il suo barbiere

Paola Desiderio

Si è spento Giuseppe Marino, il fondatore dell’Ufficio Turistico Salone Rizzo

Nessuno poteva lasciare l’Ufficio Turistico Salone Rizzo senza  aver prima firmato il suo enorme quaderno. Custode della storia e della cultura del capoluogo come dell’intera Capaccio che volentieri divulgava fornendo informazioni ai turisti che varcavano la porta di quello che un tempo era stato il suo Salone di Barbiere. Giuseppe Marino, Peppe ‘o barbiere, si è spento nella giornata di oggi, a 86 anni.

Da ragazzino, insieme a tanti suoi coetanei, era stato testimone dello Sbarco Alleato sulle spiagge di Paestum, al quale aveva assistito dai giardini del capoluogo. Famoso era diventato il suo Ufficio Turistico Salone Rizzo, a pochi metri dalla Torre Orologio, la più antica barberia della Campania, che dopo la pensione da negozio di barbiere aveva trasformato in una sorta di museo in cui custodiva attrezzature e strumenti di barbiere ormai divenuti pezzi di antiquariato, e la statua di Venere al bagno che il barone Bellelli, nel 1907, aveva donato al barbiere Antonio Rizzo, detto ‘Nduccio, di cui Peppe Marino fu apprendista. A tutti i visitatori, che accoglieva sempre col sorriso e con curiosità, dopo aver mostrato il salone, chiedeva di apporre una firma sul suo quaderno, magari anche una dedica, in ricordo del loro passaggio.

Con lui se ne va un pezzo importante della storia del Capoluogo.

 

 

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