Pierluigi Iorio: il teatro come impegno sociale per la crescita culturale del territorio

Barbara Maurano
Pierluigi Iorio attore

Intervista al direttore artistico del cineteatro “Eduardo De Filippo” di Agropoli

Quasi a conclusione della seconda stagione teatrale del ” De Filippo” di Agropoli, intervistiamo il direttore artistico per un bilancio sull’ attività teatrale e non solo.

Mancano soltanto due appuntamenti alla conclusione della seconda stagione teatrale del “De Filippo ” di Agropoli. Incontriamo  Pierluigi Iorio, classe 1971, attore di professione,  da due anni direttore artistico di un teatro  che ha ospitato 57 spettacoli dal vivo: 17 messi in scena da compagnie importanti e 40 da compagnie amatoriali, vantando circa venticinquemila presenze.

Un bilancio di questa seconda e sempre più prestigiosa stagione teatrale?

Un bilancio positivo che non ci fa, però, adagiare sugli allori. Si può e si deve fare sempre meglio. Lo spettacolo dal vivo può diventare un elemento caratterizzante della società perché il teatro è l’ unico luogo in cui davvero ci si incontra. Alle persone che vengono a teatro chiedo sempre di venire un po’ prima. La parte che precede lo spettacolo, quella in cui le persone si incontrano nel foyer, è bellissima perché le persone sono ben disposte al confronto con l’ altro. In questi processi che possono sembrare banali si legge la valenza sociale del teatro.

A proposito del valore sociale del teatro, secondo la sua esperienza, qual è la situazione culturale di Agropoli in questo momento storico?

Nell’ ambito teatrale Agropoli ha alle spalle anni di una florida attività amatoriale. Le stagioni teatrali del “De Filippo” hanno suscitato un grande interesse che non si legge solo nell’affluenza al singolo spettacolo, ma anche nella presa di coscienza che assistere alla commedia di Salemme o alla trasposizione teatrale di un film di Ettore Scola o alla messa in scena di un’ opera scritta da Paul Rudnick, vuol dire prendere parte a un processo di formazione non solo culturale ma anche sociale. Un processo che, purtroppo, non si è innescato in altri settori come la musica, le mostre e, con mio grande dispiacere, il cinema. Per questo motivo credo sia importante aprire un tavolo tra istituzioni e reali attori sociali che si occupano di cultura a 360 gradi e 24 ore al giorno.

Lei è stato a lungo impegnato in tournée in giro per l’ Europa ma ha subito sposato il progetto “teatro” ad Agropoli. Come ha trovato questa terra e qual è l’ apporto che il teatro sta dando al territorio?

Più di vent’ anni di tournée mi hanno dato la possibilità di avere una visione più ampia dei risultati che si possono ottenere puntato sui settori giusti. Ho trovato un’ amministrazione di un territorio che, rispetto al passato, ha avuto la lungimiranza di realizzare una struttura come il ” De Filippo” di Agropoli che ha fatto da apripista per l’ apertura di teatri in altri comuni del territorio come Sapri, Policastro e Sala Consilina.  Tuttavia le strutture da sole non bastano. Ad oggi questi teatri non hanno una programmazione come la stagione teatrale di Agropoli che, da subito, ha scatenato un importante fermento culturale. In realtà, questo è solo l’ inizio di un  processo virtuoso più ampio che ho in mente per lo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio. Un percorso in cui coinvolgere anche le scuole, le università, i giovani e le associazioni che davvero vogliono fare cultura sul territorio anzitutto per dare e  non per ricevere.

A proposito di stagione teatrale. Può darci qualche anticipazione sul prossimo spettacolo?

Il 24 Marzo Serena Autieri porterà in scena un musical dedicato alla figura controversa di Lady Diana. Più generalmente,  comporre una stagione teatrale vuol dire non lasciare nulla al caso. Il mese di Marzo è stato volutamente dedicato alle donne grazie alla professionalità e alla poliedricità di due straordinarie artiste. Il 9 Marzo, all’ indomani della giornata dedicata all’ universo femminile, Claudia Gerini ha omaggiato e impersonato grandi donne dello spettacolo. Il 24 Serena Autieri interpreterà un’ icona della vulnerabilità femminile in una chiave diversa dal solito. Al ” De Filippo”, quindi, si è parlato di donne, raccontate da altre donne.

Anche quest’ anno, quindi,  è filato tutto liscio…

Tutto liscio sì, con un piccolo patema d’ animo in occasione dello spettacolo di Massimo Ranieri. A causa della perdita della madre, la due date di Agropoli erano state immediatamente annullate, ma, grazie anche ad Alfredo Balsamo di Teatro Pubblico Campano e al desiderio di non deludere il pubblico, Massimo Ranieri ha regolarmente recitato ad Agropoli e mi preme ringraziarlo ancora per questo.

I suoi progetti per il futuro?

Se le condizioni sono quelle giuste, c’è molto  da fare per rendere ancora più attiva la struttura del Teatro per quanto riguarda lo spettacolo dal vivo. L’ obiettivo è sostenere una visione più ampia di investimento nelle attività sociali per il raggiungimento di un reale prestigio culturale.

Progetti lavorativi personali? La rivedremo in scena?

Forse, a breve, qualche novità.

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