Vallo della Lucania: ancora polemiche sulla ZTL. Botti annuncia interrogazione

Bruno Marinelli
Piazza Vittorio Emanuele nel centro di Vallo della Lucania
Il centro della città

Il consigliere PD: il progetto ”piazza chiusa” è fallito

VALLO DELLA LUCANIA. Prosegue la polemica da parte dei commercianti in piazza Vittorio Emanuele a Vallo della Lucania. Sono giorni ormai che dinanzi alle attività, campeggiano cartelli di protesta significativi rivolti all’amministrazione, i quali contengono un chiaro messaggio: la chiusura al traffico del centro cittadino, mette a serio rischio il settore, già colpito in profondità dalla crisi economica.

I commercianti di piazza Vittorio Emanuele chiedono di essere equiparati ai colleghi che operano in altre zone di Vallo della Lucania. ”E’la stessa Unione europea ad aver emanato direttive a favore della concorrenza nel settore commerciale” – dichiarano – ” tuttavia noi le subiamo in negativo, poichè siamo vittime di una concorrenza sleale. I commercianti che operano in altre zone di Vallo della Lucania dispongono della sosta auto dinanzi alla loro attività. A noi questo privilegio non è concesso, con serie ripercussioni su produzione e vendita.”

Sul caso è intervenuto anche il consigliere di minoranza del Partito Democratico a Vallo della Lucania, Nicola Botti: ”In tanti mi chiedono cosa pensi della questione” Piazza aperta piazza chiusa”.Senza nascondermi dico che il progetto Piazza chiusa sia fallito. Considerato che sono un consigliere di minoranza (e non di maggioranza che può incidere), e non potendo realizzare il mio progetto di rilancio del commercio cittadino, ma solo avanzare proposte e farmi il sangue amaro, dico chiaramente che sono per la riapertura, fatta eccezione per il fine settimana, per le festività natalizie e per il mese di agosto, dove la lascerei chiusa. Proporrò una assemblea pubblica o un consiglio comunale monotematico sul punto. Approfitto, e chiedo agli “amici” amministratori di maggioranza di trovare i fondi per “ripavimentare” tutta Piazza Santa Caterina.Se proprio non li trovate, per un anno o due potete rinunciare alle indennità e finanziare l’opera.Sarebbe un bel esempio di buona politica in un momento delicato. Credo che la nostra comunità lo meriti.”

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