Travolta e uccisa dalla sua auto, ieri l’addio a Giovanna Mucciolo

Katiuscia Stio

Tantissime persone le hanno tributato l’ultimo saluto

CASTEL SAN LORENZO. Tutta la Valle degli Alburni Calore è accorsa a dare l’ultimo saluto a Giovanna Mucciolo, la 44enne che ha perso la vita per una pura dimenticanza. La donna nell’uscire dalla propria auto per aprire il cancello di ingresso dell’abitazione non ha tirato, o forse non lo ha fatto adeguatamente, il freno a mano. La pendenza della strada e l’auto non bloccata hanno strappato alla vita la madre, figlia, compagna, amica. Al rito funebre erano presenti autorità civili, militari e migliaia di cittadini, scossi per la tragedia ma uniti nel far sentire il proprio calore ai figli.

La sua morte ha provocato rabbia ed indignazione, per la fatalità del sinistro certo, ma anche per una sanità negata. «Quando la morte arriva così violenta è difficile da accettare- dice don Domenico Sorrenti durante l’omelia– ma il mio grido di dolore, che è il grido di tutti noi, è anche per il Cilento ed i suoi figli abbandonati da tutti, politici ed Istituzioni. Ci hanno portato via la viabilità e la sanità. Cosa ci resta? Solo le lacrime». Le parole di don Domenico incarnano il pensiero di quanti, appresa la notizia della morte di Giovanna durante il trasporto con eliambulanza all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania, hanno pensato che se l’ospedale di Roccadaspide fosse stato inserito a pieno titolo nelle reti provinciali dell’emergenza /urgenza, e se presso lo stesso presidio fosse stata attivata un’ambulanza di tipo A del 118, con medico rianimatore a bordo, forse la donna si sarebbe potuta salvare e, indistintamente, tutti avrebbero avuto la coscienza apposto.

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