Vicenda Soget, De Caro: si pubblichino i nomi di che ne ha voluto l’insediamento

Emilio Malandrino

“Voza, Ragni e Sica responsabili”

CAPACCIO PAESTUM. L’unico modo per fare chiarezza sulla vicenda Soget è di “pubblicare i nomi di chi ha voluto ed avallato, con il proprio voto, l’insediamento della società sul territorio capaccese”. E’ quanto sostiene il consigliere comunale di minoranza e candidato sindaco Gennaro De Caro che esprime il suo punto di vista sulle polemiche relative agli accertamenti Soget che stanno giungendo ai cittadini capaccesi.

De Caro accusa sia il sindaco Italo Voza sia l’ex vicesindaco e ora candidato sindaco Nicola Ragni, firmatari della delibera che nel 2012 assegnò il servizio ad esterni il servizio di gestione delle entrate. Ciò nonostante la stessa “ovunque ha creato danni, lamentele, difficoltà”, sottolinea De Caro.
“Italo Voza e Nicola Ragni, attualmente candidati a sindaco per il prossimo mandato, sono i due ir-responsabili protagonisti dell’attuale situazione Soget a Capaccio Paestum”. Ma non finisce qui: “anche gli altri – evidenza il consigliere comunale – hanno responsabilità nella vicenda, Franco Sica su tutti, che insieme ai consiglieri di maggioranza (i nomi li conoscete) ha votato SI in consiglio comunale per la ratifica di Italo Voza e Nicola Ragni”.

“Ora – prosegue – si ripresentano tutti come se – divisi tra loro invece che uniti come soltanto poco tempo fa – non dovessero più rispondere sul dissesto economico che sta vivendo il nostro comune e lo sfilacciamento della società civile. Inutile sottolineare che soltanto io e qualche altro collega dotato di buon senso abbiamo votato NO fin dal primo momento, come anche articoli di stampa dell’epoca possono testimoniare, ed è questa la ragione per cui oggi io e questi pochi siamo in grado di camminare a testa alta”.

“Questi Soget-ti – dice De Caro – continuano a ingannare e a rifare le promesse di sempre: ora basta, la gente deve sapere come sono andate le cose”. Di qui la richieste “a queste persone di farsi da parte e di lasciar governare la città di Capaccio Paestum a chi non ha scheletri nell’armadio, a chi non è ricattabile, a chi non ha interessi personali, a chi vuole solo ed esclusivamente il bene comune”.

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