Furto del tesoro di San Pantaleone, proseguono le indagini

Sergio Pinto
La teca contenente il tesoro di San Pantaleone

Sono bastati tre minuti per mettere a segno il colpo

VALLO DELLA LUCANIA. Proseguono le indagini dopo il furto al tesoro di San Pantaleone avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì. Nuovi dettagli emergono sul colpo messo a segno dai malviventi. Questi ultimi sono entrati in azione giungendo a piedi dinanzi alla chiesa; prima hanno tentato di forzare la porta con un piede di porco, poi, non riuscendovi, hanno utilizzato un’ascia. I ladri erano incappucciati e indossavano i guanti.

Una volta dentro si sono diretti immediatamente verso la teca che custodiva l’oro e l’hanno sfondata con una spranga. Tutto si conferma studiato nei minimi dettagli: gli otto malviventi, infatti, hanno impiegato appena tre minuti per entrare nella chiesa, sfondare la teca, rubare l’oro e fuggire a piedi attraverso un vicolo verso la variante.

Nella serata di ieri, lungo un sentiero di campagna, sono state ritrovate le spranghe utilizzate per il furto. I carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania, agli ordini del comandante Mennato Malgieri, stanno portando avanti le indagini a ritmo serrato.

Del caso sono stati interessati anche altri comandi del salernitano e napoletano e sono stati avviati degli interrogatori tra persone con precedenti per furto e ricettazione. Intanto presso la cattedrale di San Pantaleone continua il via vai di persone che giungono per pregare il Santo, qualcuno sta già pensando di avviare nuove donazioni.

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