Serie D, cuore e sacrificio: così l’Agropoli ha vinto il derby

Bruno Marinelli
agropoli guariglia calcio
Stadio Guariglia

Gelbison sottotono a centrocampo, ma Pepe recrimina: ”non meritavamo la sconfitta.”

Ancora una volta, così come era accaduto nella gara d’andata è stata l’Agropoli a fare suo il derby del Cilento. Una vittoria, quella della squadra allenata da Santosuosso (anche se in panchina c’era il d.t Magna, causa squalifica del trainer delfino), davvero molto importante non solo per il blasone della gara, ma soprattutto per il morale, piuttosto a terra dopo l’immeritata sconfitta in casa contro la Vultur. Questa volta, la differenza è stata rappresentata da un miglior gioco di squadra della formazione agropolese. I tifosi delfini giunti al Guariglia, hanno potuto osservare come la squadra abbia applicato un ottimo pressing sul portatore di palla della Gelbison, raddoppiando le marcature e giocando in maniera stretta: tale situazione ha inibito le traiettorie di passaggio dei vallesi. Tutti i giocatori dell’Agropoli hanno giocato una partita quindi di grande sacrificio e di lotta, adatta ad un derby. Ottime le prestazioni del pacchetto arretrato: in particolare i centrali Chiochia e Fiorillo, sono stati piuttosto attenti dietro, ma hanno rischiato anche l’anticipo palla al piede, con personalità ed efficacia. A centrocampo buono il lavoro di Ciaramelletti, i suoi break in ripartenza hanno messo in difficoltà il centrocampo della Gelbison; mentre il reparto avanzato ormai consolidato, ha fornito una prova di grande livello. Inutile parlare della classe di Capozzoli, ormai nota ai più, così come ovvio è ribadire il lavoro di sponda preziosissimo di Tiboni, che ha saputo lottare contro la difesa ospite. E poi c’è Cherillo. La sua sberla sotto l’incrocio dei pali, è degna di un giocatore di gran classe, che meriterebbe categorie superiori. Un attaccante che in pochi si ricordano di menzionare, forse perchè meno appariscente di altri, eppure ha fornito alla causa dell’Agropoli ben 7 reti in questa stagione. Da sottolineare anche la prestazione del neo portiere Cotticelli, capace finora di dare la svolta, anche nel modo di interpretare il ruolo. Infatti è stato autorevole tra i pali, dando indicazioni ai compagni e guidando la difesa. Un portiere moderno con buona capacità di leadership di tutto il reparto arretrato. Tuttavia, la stagione dell’Agropoli lungi dall’essere conclusa, è appena iniziata. Sebbene sia arrivata la vittoria, i risultati dagli altri campi non hanno aiutato granchè: il Ciampino ha battuto addirittura il Gravina in casa, il Madrepietra la Vultur. Ecco che diventa di straordinaria importanza, la partita di mercoledì al Curcio di Picerno. Una vittoria proietterebbe i delfini a quota 22, a -2 dalla quota salvezza, scavalcando in classifica una diretta concorrente. Una gara da non fallire a tutti i costi.

Veniamo ora all’analisi della partita della Gelbison. I vallesi, allenati da Pepe, si presentavano a questa gara con i favori del pronostico, ma hanno giocato una gara al di sotto delle aspettative specie nel primo tempo. I rossoblu stanno disputando una grande stagione, una delle migliori della loro storia indubbiamente. Tuttavia la squadra dal punto di vista delle prestazioni sembra un po’ in calo nelle ultime partite. Vero anche che la Gelbison non perdeva dal 27 novembre (0-1 a Roma contro il Trastevere), ma qualche campanello d’allarme era suonato già con Herculaneum ed Anzio. In particolare contro i laziali, la squadra di Pepe aveva molto sofferto nel primo tempo, ed anche il tecnico Pepe l’aveva candidamente ammesso. Nella prima frazione del derby non vi è stato un predominio netto dell’Agropoli, tuttavia la Gelbison non è riuscita a creare grandi giocate, poichè ha sofferto in particolare sulla linea mediana del campo con i mancati anticipi del difensore Giordano e con Cammarota. Infatti ad un certo punto l’unico a poter creare pericoli è sembrato l’esterno Gisonni e la punta lottatrice Maggio, assai scarsamente assistita. Nella ripresa i rossoblu hanno prodotto qualche occasione in più, ma lo schema sugli esterni era pressoché identico e l’Agropoli lo ha ampiamente compreso, scalando con i terzini e lasciando gli spazi per occupare l’area di rigore in disimpegno. Questa è stata secondo noi la chiave tattica della partita, confermata anche dal tecnico Pepe: ”Anche se non è stata pienamente meritata, gli avversari hanno vinto il derby. Qualcuno dei miei giocatori ha disputato una prestazione sottotono, sottovalutando la gara. Anche questo accade in quarta serie. Abbiamo perso l’occasione di una svolta ulteriore in classifica.” E’mancata una partita di spessore dagli under: ”Sono mancati maggiormente, rispetto agli over, abbiamo creato diverse palle-gol, ma non si sono fatti trovare pronti. Errori di inesperienza che hanno consegnato il derby all’Agropoli.” Mancata la lucidità nelle giocate: ”Nella prima mezz’ora abbiamo fatto fatica, poi siamo usciti fuori noi. Dovevamo essere più lucidi nel giro palla, sfruttando l’ampiezza del campo, ma siamo stati frettolosi”. Questa sconfitta non dev’essere considerata eccessivamente un trauma per la Gelbison. La squadra è in piena corsa playoff, perchè ci sono stati i suicidi sportivi di Bisceglie e Gravina. L’unico vero problema è rappresentato dal Nardò che adesso ha ridotto il distacco a soli 3 punti. Domenica al Morra arriva il Ciampino ed i rossoblu a parte la gara interna persa contro l’Agropoli all’andata, sono imbattuti in casa. Potrà già essere un’altra storia.

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