Il direttore del Parco Archeologico di Paestum in visita al ‘Balcone degli Alburni’

Katiuscia Stio

Si ipotizza la realizzazione di una rete tra il Parco di Paestum e quello di Monte Pruno

ROSCIGNO. È stato definito “Balcone degli Alburni” perché consente di avere una panoramica su tutto il territorio sottostante, dominando il valico che mette in comunicazione il Vallo di Diano con la piana di Paestum. Dopo le numerose campagne di scavo che nel secolo scorso hanno portato alla luce reperti di indescrivibile fascino, oltre che di straordinario valore, oggi Monte Pruno, sito archeologico “scoperto” durante i primi anni del secolo scorso, è stato al centro di un ulteriore intervento grazie ad un accordo tra il comune di Roscigno, la Bcc di Monte Pruno e l’Università Federico II. L’area, oggi coperta da un velo di neve, è stata visitata anche da Gabriel Zuchtriegel, Direttore del Parco Archeologico di Paestum, e Alfonso Andria, presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello. Il sindaco Pino Palmieri li ha portati alla scoperta dell’area archeologica. “È emersa la volontà di fare rete per sviluppare iniziative importanti per il nostro territorio”, ha spiegato il primo cittadino di Roscigno. Soddisfatto anche il direttore del Parco Archeologico di Paestum che ha parlato di Monte Pruno come di “Un sito molto significativo che fa capire la ricca storia dell’entroterra”. Un eventuale accordo tra i due siti archeologici garantirebbe una maggiore visibilità e una ulteriore valorizzazione di Monte Pruno.

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