Legambiente Torchiara: «Riapertura Cilentana sia solo un punto di partenza»

Arturo Calabrese

Dopo la riapertura della Cilentana Adriano Guida di Legambiente Torchiara chiede interventi per la viabilità interna

Dopo diversi anni di chiusura che hanno creato numerosi disagi, giovedì 29 è stato riaperto al passaggio veicolare il viadotto della Cilentana tra Agropoli e Prignano Cilento.  Legambiente Campania, attraverso il presidente Michele Buonomo, si era espressa in passato sull’importanza di un’arteria come la Cilentana e aveva spronato le istituzioni a lavorare affinché il tratto venisse ripristinato al più presto. Quel giorno è arrivato. Il taglio del nastro è stato affidato al governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, un momento atteso da tempo.

Sulla questione interviene anche Adriano Maria Guida, presidente del circolo di Torchiara intitolato ad Ancel Keys: «La riapertura della Cilentana è un segnale positivo e importante – dice– ma non deve essere visto come un traguardo raggiunto dopo tante difficoltà. Deve rappresentare, invece, l’inizio della svolta per tutto il territorio cilentano e la cosa può coincidere con l’inizio del nuovo anno. Il 2017 – continua – deve portare una concreta progettualità a livello di infrastrutture e mobilità per rilanciare questo territorio, in particolare dal punto di vista turistico. La Cilentana è senza dubbio un’importantissima arteria ma ci sono anche altre strade, in particolare nel Cilento interno, che necessitano di interventi di manutenzione e che ad oggi versano in stato di totale abbandono. Il nostro territorio non deve essere come la Terra di Mezzo del universo raccontato da Tolkien e cioè meravigliosa, fantastica ma inattraversabile.  Si deve investire – aggiunge Guida – sulla mobilità ecosostenibile attraverso il ripristino dei tanti sentieri e di percorsi pedonali e ciclistici». L’attenzione del giovane presidente si pone poi su un settore che, a causa di problemi alla viabilità, sta subendo gravi danni. «Il Cilento deve investire su un turismo ecosostenibile ma si deve lavorare molto anche a livello umano. Ciò che facciamo oggi – continua – lo lasciamo ai nostri figli. Il terreno che prepariamo oggi sarà quello nel quale i nostri figli pianteranno i semi del loro futuro. Se noi oggi prepariamo bene il terreno – conclude – la coltivazione del domani sarà più facile per tutti».

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