L’appello di Ortolani: il Fiume Sele va salvaguardato

Debora Scotellaro

Il geologo: è un fiume “sopravvissuto” necessario tutelarlo

Il Fiume Sele va salvaguardato. E’ quanto sottolinea il geologo Franco Ortolani. Già in passato evidenzia l’esperto, questo fiume non è stato adeguatamente tutelato, di recente invece: “sciagurati stragisti hanno causato due morie di trote nell’alto corso del fiume”. La causa per cui si batte Ortolani è la tutela, la conservazione e la valorizzazione del Fiume Sele e della sua valle in quanto “monumento naturale della biodiversità e dell’umanità”.L’importanza data al Sele deriva dal fatto che a differenza di molti corsi d’acqua in Campania, che Ortolani definisce “fogna a cielo aperto”, in questo fiume scorre ancora acqua pulita e non inquinata, un fiume “sopravvissuto” dunque. Di qui l’invito ai “cittadini attivi e responsabili” che “devono lanciare una ingiunzione a coloro che ci amministrano e che ci amministreranno: i corsi d’acqua con acqua pulita siano dichiarati subito patrimonio dell’umanità, le grandi sorgenti che li alimentano devono diventare monumenti della natura tutelati come sono tutelati i monumenti realizzati dall’uomo”.
“I serbatoi idrogeologici naturali che ci alimentano di acqua potabile devono essere considerati e tutelati come santuari dell’acqua”, prosegue Ortolani. Nel frattempo pare che si siano mobilitati anche i comuni campani e lucani in sinistra Sele “hanno già deliberato che i rilievi costituiti da rocce calcaree che alimentano le sorgenti della valle del Sele da Quaglietta, a Contursi, alla valle del fiume Bianco rappresentano il Santuario dell’acqua dei Monti di Muro Lucano, Monte Marzano-Monte Ogna-Contursi Terme e ne proporranno tutela e sviluppo. Anche i Monti Picentini, in destra Sele, devono essere dichiarati Santuario dell’acqua perché, di fatto, lo sono!” conclude il geologo.

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