A Capaccio Paestum la festa di fine anno del Corpo Forestale della Campania

Paola Desiderio

All’evento organizzato dall’Anfor ha partecipato anche il comandante regionale Sergio Costa

“Oggi ci ritroviamo qui, al Santuario della Madonna del Granato, perché è il momento augurale del Natale e del fine anno, nel quale leghiamo il corpo forestale in servizio con il corpo forestale che è stato in servizio, cioè l’Associazione Nazionale Forestali in Pensione (Anfor)”. A illustrare il significato dell’incontro che si è tenuto ieri a Capaccio Paestum, è stato il comandante regionale del Corpo Forestale, il generale Sergio Costa. “Quindi è un momento in cui, come ogni famiglia, ci si riunisce per potersi scambiare gli auguri, però anche per fare il punto della situazione su ciò che abbiamo fatto in quest’anno ma anche su ciò che ci aspetta alla luce del passaggio nell’Arma dei carabinieri. Una novità assolutamente inimmaginabile fino a poco tempo fa. Oggi accade e quindi, visto che l’Anfor rimane come associazione dei forestali in pensione, esiste questa sorta di continuità. Noi intendiamo consegnare una targa nella quale chiediamo all’Anfor di mantenere l’identità forestale”.

La targa è stata consegnata ieri mattina nella Sala Erica, dopo la messa al Santuario della Madonna del Granato.

“Abbiamo deciso qui perché ci troviamo nell’ambito della provincia di Salerno che ha un parco nazionale  importante come quello del Cilento, uno dei più grandi d’Italia e con una bellezza naturalistica assolutamente superiore alla media. E ci sembrava giusto per il Corpo Forestale, che ha nel dna la tutela dell’ambiente, di incontrarci qui. Poi la Madonna del Granato rappresenta il melograno,  la natura, la fertilità ed è di buon augurio proprio per la tutela della natura”.

Il generale ha chiarito anche gli aspetti riguardanti il passaggio nell’Arma dei carabinieri. “Il passaggio nell’Arma non prevede cambiamenti, i compiti rimangono gli stessi. La struttura territoriale rimane la medesima, ovviamente inseriti in un meccanismo ancora più grosso, ancora più robusto. Non parliamo più di 8000 forestali ma parliamo di 120 mila carabinieri, di cui circa 8000 forestali, per cui possiamo godere di questo rafforzamento. E’ chiaro che poi ci vorrà un tempo di amalgamazione tra le procedure che sono diverse tra un’amministrazione che cede e un’amministrazione che accoglie. ma è un tempo tecnico. Noi auspichiamo, e ne siamo certi perché la norma lo dice, che si continui a fare il lavoro che abbiamo fatto fino ad ora con un’uniforme diversa”.

Infine sulle problematiche del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: “Sicuramente ci sono i reati classici di ogni zona parco e mi riferisco all’abusivismo edilizio, ai danni da cinghiale, alla caccia abusiva, al bracconaggio,  e poi a ciò che riguarda i cosiddetti movimenti di terra, ovvero le utilizzazioni del territorio in modo improprio. Però devo anche dire che questo è un parco che grazie al presidio, ma anche grazie all’ente Parco che è un ente molto presente, lo è sempre stato e oggi ancora di più con il presidente Pellegrino, ha una forte presenza sul territorio, non nel senso di polizia, ma nel senso di vicinanza al cittadino. E’ un parco tra virgolette fortunato e poi principalmente è un Parco che può avere un grande sviluppo su quello che è il marchio Cilento perché qui si mangia bene e si vive bene ed è una cosa non di poco conto.

Condividi questo articolo
Exit mobile version