Amministrative 2017: ad Agropoli manca solo un tassello

Ernesto Rocco

Agostino Abate sfiderà Adamo Coppola, candidato sindaco dell’amministrazione uscente. Rebus 5 Stelle

AGROPOLI. Terminata la campagna elettorale che ha visto la città sotto i riflettori della stampa nazionale per le ormai note frasi rivolte dal Governatore Vincenzo De Luca al sindaco Franco Alfieri («fai quello che cazzo vuoi, ma porta 4mila persone a votare») l’attenzione è ora tutta rivolta alle amministrative di primavera. Dopo dieci anni di dominio assoluto che lo hanno visto ottenere nel 2012 quasi il 90% dei consensi, per la prima volta Alfieri non sarà candidato, essendo già al suo secondo mandato. Pensare però che esca del tutto fuori dalla scena politica locale è sbagliato. Il primo cittadino agropoelse, infatti, forte del suo ruolo di consigliere del Governatore De Luca alla caccia, la pesca e l’agricoltura, è ormai un punto di riferimento politico per il territorio ed oltre a programmare la prossima campagna elettorale in città è spesso chiamato in causa anche per organizzare le strategie per le amministrative in comuni vicini, dai più piccoli come Prignano Cilento ai più grandi come Capaccio Paestum, dove sembra sia stato proprio lui ad avallare il riavvicinamento tra l’uscente Italo Voza ed il PD. Ad Agropoli, invece, le strategie sono già definite da tempo. Si punta ad andare avanti nel segno della continuità: Adamo Coppola, attuale vicesindaco, sarà il candidato primo cittadino e sarà appoggiato da tutta la maggioranza uscente. Anche l’assessore Massimo La Porta, che molti davano in dissenso con l’attuale amministrazione, sarà candidato al suo fianco, così come Eugenio Benevento che pure in passato aveva palesato la sua volontà di competere per la carica di sindaco. A sfidare l’amministrazione uscente saranno due coalizioni. La prima è quella del Meet up dei Cittadini 5 Stelle che puntano ad ottenere il simbolo del Movimento che fa riferimento a Beppe Grillo. Sulle candidature al momento non trapela alcun nome. I grillini, infatti, sono pronti a seguire alla lettera le indicazioni del partito: candidati e programmi verranno scelti dai cittadini attraverso le votazioni sul blog e non verrà siglata alcuna alleanza. Il nome più in voga è quello del portavoce Consolato Caccamo. L’altra coalizione è formata da un «gruppone» composto da tutti gli scontenti dell’attuale amministrazione, senza alcuna distinzione di partiti. Vi rientrano esponenti di destra come Emilio Malandrino, di sinistra (Roberta Morrone, Carmine Parisi, Pippo Vano, Aldo Romano e Vito Rizzo) e di centro come Agostino Abate. Proprio lui (consigliere comunale ed ex presidente del consiglio) sarà il candidato. Non scenderà in campo, invece, Giovanni Basile, esponente del mondo delle associazioni e leader della lotta contro la chiusura dell’ospedale. Battere la coalizione guidata da Coppola non sarà facile. Franco Alfieri e la sua amministrazione sono riusciti in dieci anni a raccogliere numerosi consensi. Secondo i critici sfruttando un sistema di clientele, secondo altri per la concretezza. Alfieri, infatti, è stato il primo sindaco dopo vent’anni a restare in carica un intero mandato e a farsi rivotare per un secondo. Inoltre dopo anni di stop ha dato alla città una serie di opere pubbliche come due palazzetti dello sport e il cineteatro ed ha acquistato l’area di Trentova (patrimonio Unesco), il Castello e l’antica fornace. Ha sfruttato così la voglia dei cittadini di vedere Agropoli cambiare, anche a costo di un elevato indebitamento. Così Alfieri ha aumentato aumentato i consensi, riuscendo a divenire esempio di «buona amministrazione» anche al di fuori del suo territorio, estendendo il potere sull’intero Cilento e in molte altre aree della Provincia. Lo ha ha dimostrato in occasione delle politiche quando ha sostenuto l’elezione del deputato Sabrina Capozzolo, delle Primarie a sostegno di De Luca o alle Regionali quando, non candidato dal Partito Democratico, ha portato i suoi voti in dote a Franco Picarone. Questi sforzi gli sono valsi in premio la chiamata in Regione come consigliere del Governatore Vincenzo De Luca. Per molti, però, l’esito del referendum è un segno evidente che i cittadini ora hanno voglia di cambiare. Alfieri, al contrario, indica il 4 dicembre come un mero incidente di percorso.

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