Cavalli vaganti, animalisti incalzano Alfieri: “presunta correlazione al clientelismo”

Redazione Infocilento

Dal comune “nessuna risposta né proposta di collaborazione è mai pervenuta”

“Nel 2015 furono confiscati circa 50 equidi nel Comune di Agropoli dal Comando NAS di Salerno. Inspiegabilmente, nonostante il provvedimento di confisca, gli equidi rimasero lì dove erano in un allevamento abusivo, nella disponibilità degli ex proprietari ossia il clan Marotta- Cesarulo, alcuni incustoditi e liberi di correre sulla strada statale provocando incidenti, altri abbandonati a se stessi in stalle fatiscenti”. Questo è quanto asseriscono Alfredo Riccio di LNDC (Lega Nazionale per la difesa del Cane) e Nicole Berlusconi di Progetto Islander.

“In seguito a una richiesta di aiuto affinché gli equidi fossero messi in sicurezza, pervenutaci dai carabinieri stessi nell’Aprile 2016 – spiegano – con una task force animalista composta da Italian Horse Protection onlus, Lega Nazionale per la Difesa del Cane e Progetto Islander, ci siamo recati in loco insieme all’On. Paolo Bernini. Successivamente al nostro intervento si recò sul luogo anche Edoardo Stoppa di Striscia la Notizia per documentare il maltrattamento ai danni di questi animali. Grazie a questi interventi, fu possibile ottenere lo spostamento degli animali nel Centro di Incremento Ippico di Santa Maria Capua Vetere e la messa in sicurezza di soli 17 equidi a fronte dei 50 iniziali”.

Ciò, nonostante i veterinari dell’ASL di competenza dichiararono il buono stato di salute degli animali, uno di questi morì subito dopo a causa degli stenti a cui era costretto da tempo. Ad oggi il problema del randagismo equino nel comune di Agropoli non è stato risolto; le associazioni animaliste hanno chiesto chiesto agli enti di provvedere all’implementazione dell’anagrafe equidi e a procedere con la confisca degli equidi vaganti e alla successiva ricollocazione degli stessi mediante l’ausilio delle associazioni incaricate ma nessuna risposta nè proposta di collaborazione è mai pervenuta. Il motivo? “Ora – spiegano Riccio e Belusconi – si apprende che sembrerebbe esserci una sorta di collaborazione tra la famiglia dei Marotta e il Sindaco di Agropoli in cambio di favori elettorali, tant’è che il Sindaco sembrerebbe essersi dimenticato di dare esecuzione ad altri provvedimenti di confisca aventi ad oggetto alcune abitazioni nella disponibilità della medesima famiglia criminale”.

“Quanti cavalli devono ancora morire prima che le autorità decidano di intervenire in modo definitivo riguardo a questa assurda realtà? Quante altre denunce saranno necessarie prima che si proceda con la confisca e lo spostamento di tutti i cavalli presenti all’interno della struttura del signor Cesarulo?”, si chiedono in conclusione gli animalisti.

Condividi questo articolo
Exit mobile version