Abitare in un paese cardioprotetto può salvare la vita
TORRE ORSAIA. Vivere in un paese cardioprotetto può salvare la vita. Ne è testimone un 50enne di Torre Orsaia che nella tarda mattinata, mentre si trovava nel centro del paese, è stato colto da un improvviso malore. Immediatamente è scattata la macchina dei soccorsi. Per fortuna nelle vicinanze, davanti il municipio, era presente un defibrillatore che ha permesso di compiere le prime manovre salvavita e di consentire al personale del 118 prima e ai sanitari dell’ospedale poi, di salvargli la vita. Il caso ha voluto che il volontario intervenuto per i primi soccorsi fosse proprio il figlio di Carmine Speranza, l’uomo morto per un attacco di cuore durante una partita di calcio: è stata l’onlus che porta il suo nome a donare in comodato d’uso i defibrillatori presenti in paese.