Sulle note dell’Ave Maria di Schubert l’ultimo saluto a Michele Alfano | FOTO

Paola Desiderio

In migliaia ai funerali questo pomeriggio nella Chiesa di San Vito

E’ arrivato accompagnato dalle note dell’Ave Maria di Schubert, oggi pomeriggio, il feretro di Michele Alfano nella Chiesa di San Vito, dove si sono celebrati i funerali. Portato a spalla anche da suo fratello Alfonso. Gremita dentro e fuori la chiesa, piena di parenti e amici per dare l’ultimo saluto al “gigante buono”.

«Io vivo! La mia vita siete voi… Irene, Vincenzo, Daniela e Lucia. Ciao amori miei» era la scritta con la sua foto che svettava in alto, su una grande tabella, in Piazza Santini, mentre parenti e amici più cari indossavano una maglietta con la foto di Michele assieme ad Irene e ai loro tre ragazzi e la scritta “Che il nostro amore ti accompagni in cielo”.

«Ricordo con tutto il cuore e con tutto l’affetto Michele, un ragazzo buono, dal sorriso sereno e dall’amicizia sincera. – lo ha ricordato il parroco don Donato Orlando – Michele non era conosciuto solo a Capaccio Scalo ma in tutto il paese. E tutti abbiamo partecipato con dolore commosso, composto, a questi lunghi giorni di attesa». Poi, il parroco si è rivolto ai tre figli che Michele e sua moglie Irene avevano adottato tre anni fa: «Abbiamo gioito tantissimo con Michele e con Irene quando siete arrivati voi. Lo ricordo come se fosse ieri: sono venuto a casa a portare una benedizione per esprimere anche con la fede e la gioia della fede questo arrivo, questa festa». Una festa a cui ha messo fine la morte improvvisa di Michele, in seguito ad un intervento chirurgico per la riduzione dello stomaco e sulla quale ora i familiari pretendono chiarezza.

Al termine della funzione sono state lette alcune lettere dedicate a Michele: quella dei suoceri, della famiglia, dei compagni di scuola di Lucia, ma per prima quella molto commovente della moglie Irene, che si concludeva così: «Non farò mai infangare il tuo nome perché tu sei il mio eroe. Tienimi la mano e stammi vicino, perché io vincerò questa battaglia. E un giorno, quando ci ritroveremo tra le nuvole, ti risposerò perché tu sei e sarai il mio sposo per tutta la vita».

Durante la messa la mamma di Michele, ormai prostrata dai lunghi giorni di attesa tra il decesso e la celebrazione del funerale, ha accusato un malore ed è stata soccorsa dai volontari della Croce Rossa. Nonostante tutto non ha voluto lasciare la celebrazione ed è rimasta fino alla fine. All’uscita della bara tanti palloncini rossi e bianchi a forma di cuore sono stati lasciati volare verso il cielo ed un ultimo lungo applauso ha accompagnato la partenza della bara verso il cimitero di Capaccio.

 

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