Sanità: si attende l’ufficializzazione dell’atto aziendale

Ernesto Rocco

Ecco cosa cambia

L’atto aziendale dell’Asl Salerno ora è definitivo. La scorsa settimana il direttore generale dell’azienda sanitaria Antonio Giordano ha provveduto a riapprovarlo, correggendo gli errori segnalati dalla Regione Campania. Spetterà a quest’ultima ratificarlo e renderlo ufficiale pubblicandolo sul Burc.

Le novità maggiori riguarderanno Buccino, Sant’Arsenio, Agropoli e Roccadaspide. Qui è infatti previsto un ospedale di comunità, con a disposizione un pronto soccorso e venti posti letto. Per Roccadaspide il ridimensionamento maggiore considerato che attualmente dispone di 70 posti letto. Ne perderà oltre la metà e con essi i reparti di ortopedia, cardiologia e chirurgia,

L’area del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro, che pure aveva subito dei tagli, si è vista invece accolte le proprie istanze. Rispetto all’atto provvisorio sono state apportate diverse correzioni: per il presidio ospedaliero di Sapri si registra la riconferma dei reparti di ortopedia, ostetricia, pediatria e radiologia, precedentemente esclusi, oltre alla nuova attivazione di cardiologia, medicina d’urgenza e lungodegenza. Vengono mantenuti, poi, rianimazione, chirurgia, medicina trasfusionale, dialisi, gastroenterologia, ed endoscopia, dove nascerà un gruppo oncologico interdisciplinare.

Ugualmente può dirsi di Polla deve restano attivi urologia e geriatria, il Ser.d (il servizio per le dipendenze, il centro trasfusionale e psichiatria), oltre al pronto soccorso. Il presidio ospedaliero, inoltre, viene identificato come spoke nella rete per l’ictus, per l’emergenza cardiologica, nonché principale servizio sanitario nella rete trauma e spoke I nelle emergenze pediatriche. Potenziato anche il ‘San Luca’ di Vallo della Lucania.
I posti letto saranno così distribuiti: al San Luca di Vallo della Lucania 322, ad Agropoli, Buccino, Sant’Arsenio e Roccadaspide 20, all’Immacolata di Sapri 114, a Polla 212. In provincia di Salerno saranno in totale 1.811.

I sindacati hanno impugnato l’atto aziendale ritenendolo nullo.

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