Distribuzione farmaci: dalla Campania un modello virtuoso

Redazione Infocilento
Farmaci

La Campania è la regione più virtuosa in quanto a dematerializzazione delle ricette sanitarie e distribuzione dei farmaci sul territorio

Non soltanto note dolenti; la sanità locale campana è in grado di far registrare anche qualche record positivo.
Secondo le ultime rilevazioni di Promofarma, società di servizi informatici di Federfarma, la Campania sarebbe la prima regione italiana per efficacia del meccanismo di
dematerializzazione delle ricette. Il 90% di quest’ultime risulta essere stato emesso in formato virtuale, non cartaceo.
Una conquista di cui fregiarsi, e che va parzialmente a contrastare la notizia dello scorso mese contenuta in uno studio del Crea Sanità che, misurando le performance dei servizi sanitari regionali, aveva piazzato la Campania
all’ultimo posto in Italia come regione meno virtuosa per i servizi erogati.
E le indicazioni positive non finiscono qui: il modello della sanità campana risulta essere all’avanguardia anche in materia di Dpc, sigla che significa “Dispensare per conto”, ovvero erogare farmaci direttamente al cittadino evitandogli inutili trafile.
Ebbene, in data 3 novembre la regione Campania ha votato l’attuazione di un
piano di dispensazione in Dpc regionale a partire dal prossimo gennaio. Cosa cambia in pratica per i cittadini?
In sostanza la possibilità di poter reperire più facilmente, nelle farmacie vicino casa, farmaci
necessari al trattamento di pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semi-residenziale, anziché essere costretti a recarsi nelle strutture sanitarie per il ritiro.
Spesso infatti le regioni preferiscono optare per quest’ultima tipologia di erogazione, contravvenendo alla norma di riferimento,
la legge 405/2001 in materia di spesa sanitaria, e anteponendo quindi l’interesse personale (dato da un risparmio sull’acquisto del farmaco) alla fruibilità da parte del paziente.
Ovviamente, dispensando il farmaco in questo modo, si calcola solo il risparmio iniziale e non si tiene conto della spesa che il cittadino deve sostenere per recarsi nelle strutture sanitarie di riferimento a ritirare il farmaco.
Un modello all’avanguardia, quello Dpc campano, che in futuro potrebbe riguardare anche i
farmaci cannabinoidi, ovvero realizzati con marijuana medica ricavata da semi di CBD. L’opportunità di usufruire di questa tipologia di farmaci si è concretizzata in Campania lo scorso luglio, con voto unanime da parte del consiglio regionale; ora deve iniziare l’iter tecnico e organizzativo per far sì che i prodotti possano essere effettivamente fruibili dai pazienti.
E chissà che un domani anche i cittadini che curano patologie varie utilizzando la cannabis non possano giovarsi di un servizio di distribuzione efficace e mirato.

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