Intimidazioni mafiose: la solidarietà di Pellegrino a Falcomatà

Arturo Calabrese

Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha subito delle minacce: arriva la solidarietà di Tommaso Pellegrino

Giuseppe Falcomatà è sindaco di Reggio Calabria dal 2014. In due anni di mandato ha fatto tanto per la città calabrese e tra le sue azioni c’è una dura lotta alle associazioni criminose che in quei territori, da anni, spadroneggiano. Nei giorni scorsi, Falcomatà ha ricevuto una busta contenente dei proiettili, chiara intimidazione da parte dei clan della ‘ndrangheta a cui non piace avere a che fare con un politico che ha il coraggio di opporsi.  «Non mi piace il vittimismo e non mi piace chi gioca a fare l’eroe – ha scritto Falcomatà all’indomani del fatto – esistono tante persone perbene che fanno del loro meglio e combattono contro chi, questa terra, la vorrebbe lasciare indietro. Dobbiamo camminare insieme, senza arretrare di un millimetro. Il cammino è lungo ma la strada è quella giusta». Parole forti ma soprattutto chiare, indirizzate a chi da sempre con il suo sporco operato ha decretato l’arretratezza del Sud e complicato la vita di chi, invece, il territorio lo vuole vivere nella piena legalità. Tanti gli attestati di solidarietà arrivati al sindaco reggino da parte di istituzioni locali ma anche da altri colleghi sindaci. Tra questi vi è, sulla carta, il sindaco di Sassano Tommaso Pellegrino. Collega sindaco solo sulla carta perché Pellegrino definisce Falcomatà “un amico”. «Esprimo la mia vicinanza e solidarietà all’Amico sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, per la vile intimidazione che ha subito – le parole di Pellegrino – conoscendolo continuerà la sua battaglia contro quelle mafie, che con la connivenza di una pseudopolitica, hanno messo in ginocchio tanti Comuni». Parole che corredano una foto che ritrae i due abbracciati e sorridenti con la maglia della Nazionale Italiana in occasione di una partita di beneficenza. Quella di Pellegrino non è solo una frase di circostanza da scrivere ad un amico ma un segnale forte che parte dal Cilento e arriva in Calabria. Un segnale per i tanti giovani costretti ad abbondare la loro terra alla ricerca di un futuro pulito e libero dalla criminalità.

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