‘Sindaco denuncia i cittadini’: impazza la polemica. Falcione: “Critiche basate su falsità”

Redazione Infocilento

La minoranza chiedeva di ritirare la denuncia e chiedere scusa

Imperversa sempre di più la polemica relativa alla vicenda del presunto latte scaduto consegnato nelle scuole. La questione era stata segnalata da un cittadino attraverso i social network scatenando dure reazioni del popolo del web. Di qui la decisione del sindaco Giovanni Chirico di denunciare chi aveva pubblicato notizie ritenute false. L’iniziativa aveva ricevuto la dura condanna di Francesco Lombardo, capogruppo d’opposizione, secondo cui la decisione di Chirico di portare in tribunale suoi concittadini “è aberrante”

La replica dell’amministrazione comunale non è tardata ad arrivare. Per Gabriele Falcione, vicesindaco di Sessa Cilento, l’opposizione sta tentando di strumentalizzare l’argomento.

“Le ragioni a mio giudizio sono riconducibili ad una serie di questioni – evidenzia – In primo luogo è probabile che interessino all’opposizione le persone che sono direttamente coinvolte nella vicenda, e successivamente ci si attarda a trattare di questo argomento per sviare l’attenzione dell’opinione pubblica dalle cose importanti che l’Amministrazione sta programmando e facendo in questo periodo”.

Per il vicesindaco di Sessa Cilento i cittadini avrebbero dovuto agire diversamente: “chiamare magari il Sindaco o la Polizia Municipale e non certamente postando su Facebook una foto con il latte non scaduto e attribuendo poi all’Amministrazione Comunale la distribuzione del medesimo in luoghi pubblici”.

Falcione spiega poi le ragioni che hanno indotto l’amministrazione comunale a procedere legalmente: “Le proprie libertà sono riconosciute nei limiti e nel rispetto delle libertà altrui, e nel caso specifico la libertà di critica sull’operato del Sindaco Giovanni Chirico e della sua Amministrazione è basata su una falsità”. Infine, in merito alla richiesta della minoranza di fare un passo indietro e “chiedere scusa”, Falcione ricorda di aver subito un trattamento simile dall’ex sindaco Lombardo “nell’esercizio del proprio diritto di critica e di voto esercitato in consiglio comunale”.

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