Vallo della Lucania: fino al 13 novembre in mostra le opere di Cesare Iacovitti

Carmen Lucia

L’esposizione è presso l’ex Convento di Santa Caterina

A Vallo della Lucania presso l’ex Convento di Santa Caterina la Mostra di Cesare Iacovitti. Nello scenario unico della Fondazione Monsignor Alfredo Pinto, si possono ammirare ancora fino al 13 novembre i quadri del pittore di origini abruzzesi Cesare Iacovitti. “Due terzi di fiori, un terzo di cielo”, questa è la visione che s’impone immediatamente quando si osservano le sue tele. Si ritrova nell’arte di Iacovitti una raffigurazione molto sincera del paesaggio cilentano, ma anche abruzzese, con un trionfo di colori di papaveri, ginestre e margherite. Non manca, però, anche la testimonianza dell’architettura dei nostri paesaggi, trasfigurata nelle immagini di Palazzo Torrusio o di antichi ruderi cilentani. Anche la dimensione antropologica della civiltà rurale sembra dominante, con le immagini del contadino, dell’artigiano che lavora i sampietrini e di un personaggio di Cannalonga, Pelea, che pare incarnare la figura degli antichi aedi, i cantori che rallegravano con le loro melopee e i canti le nostre piazze. Queste figure in particolare sembrano diventare vere e proprie allegorie parlanti di una civiltà, la nostra, forse ormai scomparsa. Iacovitti è poi bravo a cogliere lo stupore non solo del mondo contadino, ma soprattutto della particolare vegetazione dei nostri paesaggi: si veda in particolare la tela che ritrae il sottobosco o anche i fichi cilentani. Anche se la pittura si concentra soprattutto sui fiori e sulla vegetazione rigogliosa scaldata dai raggi di una giornata estiva, non sono trascurati gli effetti di luce sull’acqua resi con tocco leggero per mezzo di tratteggi regolari. In tutte le tele il colore raggiunge la sua ricchezza e la forma la sua pienezza. Il pittore sembra fedele a uno stile fatto di assemblaggio di colori di rara, rarissima intensità. Dominano, in uno stile che è detto di impressionismo acrilico, piccoli punti puri di colori, la cui giustapposizione modula una percezione sorprendente della realtà.

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