Caso di legionella nel Cilento. Anziana in ospedale

Arturo Calabrese

La donna ha rischiato la vita ma ora è fuori pericolo. I medici confermano infezione da legionella

PERDIFUMO. Una donna residente a Perdifumo nei giorni scorsi era stata ricoverata in ospedale per un sospetto caso di legionella. I medici del San Luca di Vallo della Lucania, dove la donna è a tutt’oggi ricoverata, hanno dissipato ogni dubbio: si tratta proprio di infezione dovuta all’insidioso batterio della legionella. La donna, di circa 70 anni, è stata ricoverata d’urgenza con malessere diffuso, tosse e gravi difficoltà respiratorie. Ora, dopo aver rischiato seriamente la vita, è in via di guarigione e sta pian piano rimettendosi. L’anziana risiede con la sua famiglia, figli e nipoti, nella frazione Camella del centro cilentano, in prossimità delle vasche di raccolta d’acqua del comune dalle quali il liquido viene convogliato nelle tubature e distribuito a tutte le utenze sia pubbliche che private. La notizia è arrivata subito in paese e si è diffusa in pochissimo tempo, creando allarmismo nella cittadinanza. A preoccupare i perdifumesi è stata soprattutto la possibilità di un contagio proprio tramite le tubature dell’acquedotto comunale. Su questo aspetto il primo cittadino Vincenzo Paolillo, rieletto per il secondo mandato consecutivo nella scorsa tornata elettorale alla guida di Palazzo di Città, esclude categoricamente che le due cose siano collegate: «Da medico, anche se esperto in un’altra branca, posso dire che il batterio della legionella – spiega – viene contratto tramite aerosol e cioè quando nell’aria c’è umidità. Il batterio vi arriva, ad esempio, tramite l’evaporazione. I miei concittadini – rassicura Paolillo – possono stare tranquilli perché non c’è alcun rischio di contagio. L’Asl periodicamente effettua prelievi ed analisi e fin ora non ci sono stati risultati negativi». Il sindaco frena dunque l’allarmismo ma il timore in paese rimane alto. In molti, infatti, per avere la sicurezza assoluta stanno prelevando dei campioni di acqua da far analizzare. I più preoccupati sono i familiari della donna che si sono sottoposti a controlli ma son risultati sani. Oltre a ciò hanno anche raccolto vari campioni dell’acqua che sgorga da tutti i rubinetti di casa, al fine di valutare la presenza o meno di una contaminazione batterica, affrontando anche una spesa non indifferente. Gli esami in questione sono infatti molto costosi e il prezzo levita se si considera il gran numero di campioni da analizzare. Campioni che sono al vaglio di due diversi centri di analisi, uno della vicina Agropoli e uno, più specializzato, a Roma. I risultati dovrebbero arrivare nella giornata di oggi e solo con dati alla mano si potrà avere una visione chiara della situazione ed intervenire di conseguenza. Nella zona si era già verificato un caso simile. Ad essere colpito, circa due anni fa, un operaio 30enne di San Mauro Cilento che rimase per qualche giorno in coma, ricoverato in un ospedale a Napoli. Anche allora si trattò di un caso isolato.

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