Svelata la scoperta che riguarda la Tomba del Tuffatore

Paola Desiderio

Da oggi la lastra è di nuovo esposta nel Museo di Paestum

La Tomba del Tuffatore da questa mattina è di nuovo esposta nella Sala Mario Napoli del Museo Archeologico di Paestum. Proprio all’esterno della sala, è visionabile anche la cosiddetta “tomba delle palmette”, ovvero una tomba che presenta le stesse decorazioni della tomba del tuffatore ma che non è affrescata e che rappresenta un’importante scoperta perché fornisce nuovi elementi per inquadrare la connotazione tradizionale e storica del Tuffatore.

“La tomba cosiddetta delle palmette non aveva corredo e apparteneva a una donna di età molto giovane, tra i 18 e i 2o anni. – ha spiegato l’ex direttrice del museo  Marina Cipriani – Datata circa una ventina d’anni o poco più della tomba del tuffatore. Si può definire una sorta di “proto tomba del tuffatore”, perchè presenta lo stesso motivo decorativo”.

“Le ricerche continuano – chiarisce il direttore del parco archeologico di Paestum Gabriel Zuchtriegel – oggi siamo a un punto in cui possiamo dire che il Tuffatore non è esempio etrusco o della pittura greca, ma è un’opera sicuramente singolare che rientra in una tradizione locale e questo è stato dimostrato dal ritrovamento di altre tombe, come quella delle Palmette, la ‘tela’ della futura tomba del Tuffatore”. Da ciò si evince che la Tomba del Tuffatore non sarebbe il risultato di un intervento fuori sede di artigiani etruschi, bensì l’ultima innovazione di una tradizione locale pestana rappresentata di cui sono state rinvenute almeno 20 tombe.

La lastra di copertura della Tomba del Tuffatore ha fatto “ritorno a casa” dopo essere stata esposta a Milano in occasione dell’Expo e poi a Napoli. Durante la sua assenza, la Sala Mario Napoli, che ospita le lastre della tomba, è stata completamente messa a nuova grazie al contributo di venticinquemila euro donato da Antonio Palmieri della Tenuta Vannulo.

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