Cilento: produzione di castagne in crisi, chiesto lo stato di calamità naturale

Ernesto Rocco
Castagne

Quasi tutta la produzione di castagne è andata distrutta, comune chiede indennizzo a Regione e Governo

STIO. Il problema del cinipide del castagno in quattro anni ha messo in ginocchio il settore castanicolo della provincia di Salerno. Nonostante nel 2015 si sia registrata una timida ripresa la situazione è ancora critica. Nei mesi scorsi anche la Coldiretti aveva lanciato l’allarme, evidenziando come nel salernitano siano quasi 5mila gli ettari vocati alla castanicoltura e quasi ovunque si è costretti a convivere con il problema.

Ecco perché alcuni comuni hanno deciso di correre in soccorso delle aziende del settore. Tra questi c’è Stio che insieme a Roccadaspide, Magliano Vetere, Sicignano Degli Alburni, è tra quelli del comprensorio maggiormente famosi per le coltivazioni di castagne.

L’amministrazione comunale, retta dal sindaco Natalino Barbato, ha chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Nonostante i tentativi di avviare una lotta biologica a questo insetto, infatti, i risultati sono stati modesti tanto che si sono registrate perdite di oltre il 50% di prodotto negli anni scorsi e addirittura dell’intera produzione quest’anno. Considerato ciò rappresenta una perdita per l’economia di tutto il comune si è deciso di chiedere aiuto sia alla Regione Campania che al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per l’indennizzo della totale perdita del reddito delle imprese operanti nel settore.

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