Ospedale di Agropoli, l’accusa di Malandrino: ‘sul Psaut palle a ruota libera’

Redazione Infocilento

Nuova polemica del consigliere di minoranza sull’ospedale di Agropoli. Accuse al vicesindaco Coppola e un invito al consiglio comunale: necessario intervenire

AGROPOLI. L’ospedale di Agropoli resta chiuso. Al suo posto un Psaut con a disposizione tre ambulanze. Niente pronto soccorso come si sperava dopo le parole del Governatore De Luca in campagna elettorale. Soltanto un potenziamento del punto di primo soccorso dal 25 luglio allo scorso 15 settembre. Una condizione ceh mortifica il territorio secondo il consigliere di minoranza Emilio Malandrino. “Non si può avere un infarto il 16 settembre o aver avuto un incidente con politrauma il 23 di Luglio?”, si chiede il capogruppo di minoranza che giudica la situazione “follia pura, unitamente all’ancora più grave apprezzamento , stucchevole e forse compassionevole , del ViceSindaco Adamo Coppola che lo definisce atto concreto” .
“Concreto di cosa? – prosegue Malandrino – Concreto sarebbe stato la riapertura di un Pronto Soccorso, dotato si del supporto della radiolofia, ma con la contemporaneità dei reparti minimi di funzionalità per esso: una unità Operativa di rianimazione, una Unità Operativa di chirurgia, una Unità Operativa di UTIC e cardiologia ed un laboratorio analisi, questo avrebbe garantito livelli minimi di efficienza”.
Per Malandrino “potrebbe, paradossalmente, risultare addirittura più pericoloso e rischioso nell’economia dei tempi, a mio avviso, dare la errata percezione di un Psaut avanzato agli utenti per affrontare serie patologie dove, la immediata diagnosi, terapia e cura clinica e/o chirugica, sono, a volte, salvavita se effettuate in tempi brevissimi”.
L’esponente della minoranza, quindi, chiede “al Consiglio Comunale ad intervenire, per ciò di competenza, affinché una popolazione non venga ulteriormente abbandonata e/o ancor peggio presa in giro da provvedimenti tampone, contentini , soluzioni farlocche che nulla hanno a che vedere con la reale e definitiva soluzione di un avvenuto esproprio”.

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