16 settembre 1943, Buccino: una strage dimenticata

Redazione Infocilento

C’è una data che gli abitanti di Buccino, un piccolo paesino di 5.000 abitanti in provincia di Salerno, ricordano molto bene stampata nelle loro menti.

Stiamo parlando del 16 settembre 1943, periodo della seconda guerra mondiale che ha segnato Buccino per sempre.

Infatti il paese fu attaccato in questo giorno dalle truppe alleate che erano sbarcate a Salerno appena una settimana prima, il 9 settembre.

Un bombardamento dall’alto sulla cittadina con lo scopo di uccidere una colonna di soldati tedeschi avvistati il giorno prima sotto la piazza della cittadina da un aereo che sorvolava la zona.

Ma quei nazisti avevano requisito gran parte del cibo agli abitanti e, notato l’aereo nemico, si erano rimessi subito in marcia. E così quel bombardamento avvenne contro un paese senza nemici e senza uomini armati e che lasciò un bilancio pressoché drammatico, 53 morti e oltre 150 feriti. Tutte persone anziane, madre e bambini rimasti a Buccino mentre i loro cari figli, mariti, padri erano al fronte a combattere questa guerra.

Una strage portata a termine da chi doveva salvare il paese dalle truppe naziste.

Ma c’è una sorta di storia nella storia in questo fatidico giorno, quella dell’uccisione di 14 bambini che caddero sotto i bombardamenti mentre erano in piazza San Vito a giocare con la “palla di pezza” come accadeva tutti i giorni a Buccino.

E magari quei bambini inconsapevoli di quello che di lì a poco sarebbe successo, al passare di quel caccia bombardiere inglese decollato poco prima probabilmente dall’aeroporto costruito in poche ore diMontecorvino, accennarono un timido saluto.

Un saluto mentre riposavano tra un calcio e l’altro e mentre i genitori orgogliosi li guardavano da bordo campo, come una sorta di tribuna di fortuna creata appositamente per loro.

Ma il pilota di quell’aereo improvvisamente aprì il fuoco. Bastarono due sventagliate di mitra per stendere al suolo immobili al centro di Piazza San Vito quei 14 bambini che poco prima si divertivano non capendo il perché l’Italia era attaccata ed era in guerra.

Talmente tanti morti che non c’era nemmeno abbastanza legno disponibile per creare delle bare e dare una degna sepoltura a chi restò vittima di questo innocente massacro.

Furono le donne di Buccino a reperirle nella vicina San Gregorio Magno. Trasportarono le casse a piedi, in equilibrio sulle loro teste, per sei chilometri

Non ci furono colpevoli per la strage di Buccino. Nessuno fu condannato per quelle uccisioni innocenti.

E’ una storia dimenticata questa. Una delle tante avvenute nel mezzogiorno d’Italia ai tempi della seconda guerra mondiale e che si sono perse inspiegabilmente le tracce nelle nostre menti e nelle menti dello Stato. Una storia d’Italia, vittime innocenti cadute sotto i proiettili per sbaglio che non sono state nemmeno onorate della medaglia al valor civile, quasi come se non fosse accaduto niente.

Sono passati oltre 70 anni da quel tragico episodio e Buccino no, Buccino non dimentica quella strage.

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