Sindaco e consiglieri decaduti ma continuano a rivestire ruoli pubblici. E’ polemica

Redazione Infocilento
Magliano Vetere
Magliano Vetere

Nuovi incarichi per sindaco e consiglieri dichiarati decaduti. Polemica della minoranza: un sopruso


MAGLIANO VETERE. Ancora polemiche contro il sindaco Carmine D’Alessandro. I giudici di primo e secondo grado, infatti, hanno dichiarato decaduto il primo cittadino e con lui i consiglieri Tonino Maucione, Roberto Russo e Adriano Piano, sono stati dichiarati decaduti. “Ebbene – denunciano dalla minoranza – a tutt’oggi, questi onorevoli non si sono ancora rassegnati o meglio non riescono a prendere atto che, di fatto, per la legge italiana non sono più ammnistratori comunali”.

A testimoniarlo ci sarebbero una serie di episodi: “la prima seduta post sentenza del consiglio comunale si è tenuta in mancanza del numero legale, con la presenza di soli tre consiglieri anziché almeno quattro oltre il sindaco; l’ex sindaco si fa nominare successivamente assessore esterno Dio solo sa come con tra le mani un pacchetto di deleghe e di fatto continua ad amministrare; un ex consigliere diventa presidente della fondazione Veteres, la cui nascita ed amministrazione ne aveva costituito motivo essenziale di decadenza (vedi sentenza della Corte d’Appello); gli altri due ex consiglieri non si è capito bene di quali incarichi sono stati investiti, forse consiglieri politici del sindaco facente funzioni.” “In sintesi – attacca la minoranza – si esce dalla porta per sentenze emesse dai giudici e si entra dalla finestra in sella all’arroganza e alla presunzione di essere a tutti i costi! In seguito all’elusione della sentenza, la minoranza ha proposto ricorso al Tar che, con ordinanza emessa, non ha ritenuto di dover adottare la misura cautelare richiesta (sospensione degli atti) ma, stante l’urgenza ha fissato al 22.11.2016 l’udienza per la decisione del merito e, come al solito, alla gente si fa capire una cosa per un’altra. Intanto, per la difesa al Tar è stata già impegnata nel bilancio comunale e, quindi a danno dei cittadini, la somma di euro 6mila”.

“Ad onor del vero – prosegue la nota – bisogna dire che noi della minoranza un obiettivo importante lo abbiamo raggiunto: quello di non vedere più la fascia tricolore sulle spalle di chi per la legge italiana non è né consigliere né sindaco. Farsi nominare assessore esterno per restare ad ogni costo attaccato ad una poltrona ci fa venire seri dubbi, primo fra tanti è che forse si fa grande confusione fra il concetto di democrazia – stato di diritto e dittatura. Volendo sdrammatizzare, si può solo pensare che in questo comune esistono uomini che sono figure mitologiche: metà uomo-metà sedia”.

“La minoranza politica – conclude la nota – non piegherà mai la testa, continuerà a tirare dritto per la sua strada senza se e senza ma, nel rispetto della legge e delle sentenze giuridiche e popolari. Il ruolo di una minoranza è quello di vigilare sul rispetto delle norme, di denunciare gli abusi e i soprusi, di accettare a testa alta ogni e qualsiasi risultato. In sintesi, non siamo abituati a piegare la testa e dire signorsì-comandi. A tutto ciò che stiamo assistendo possiamo solo dire: Vergogna, vergogna, vergogna. A questa vergogna rispondiamo: resistere, resistere, resistere”.

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