Emergenza incendi, il Parco attiva le sue telecamere

Arturo Calabrese

35 dispositivi di videosorveglianza saranno collegati alla sala operativa del sistema antincendio del Parco

CASTELLABATE Il Cilento continua a bruciare. Nei giorni scorsi due grandi roghi hanno interessato il territorio del Parco del Cilento. Uno a Castellabate, in località San Pietro, l’altro a Montecorice, nella frazione di Agnone. In entrambi i casi le fiamme hanno minacciato alcune abitazioni e soltanto l’intervento di diversi mezzi dei vigili del fuoco ha evitato il peggio. I “caschi rossi” del distaccamento di Vallo hanno lavorato tutta la notte per avere la meglio sugli incendi. Le operazioni erano rese complesse dal buio e dalle difficoltà date dalle zone impervie. Secondo le prime indiscrezioni, i roghi sarebbero matrice dolosa. Un fenomeno sempre più dilagante nel Cilento durante il periodo estivo. Per contrastarlo il presidente del Parco Tommaso Pellegrino ha messo in campo dei particolari accorgimenti. «Da una settimana sono attive sia nel Cilento che negli Alburni che nel Diano 35 telecamere – spiega – puntate su altrettanti luoghi strategici. I 35 dispostivi di videosorveglianza sono collegati alla sala operativa del sistema antincendio del Parco. È un numero destinato a crescere – sottolinea Pellegrino – perché 35 non sono abbastanza». Le telecamere hanno un duplice scopo: «scoprire gli incendi – aggiunge – e individuare quei pazzi criminali che distruggono il nostro patrimonio. Tale importante ausilio tecnologico sarà messo a disposizione anche delle forze di polizia».

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