Nuovo sbarco di migranti: nuovi centri accoglienza in Cilento

Katiuscia Stio

AArrivati al porto di Salerno 800 migranti. Alcuni saranno trasferiti in Cilento

PIAGGINE. Nuovo sbarco di migranti e Piaggine ha attivato un nuovo centro di prima accoglienza straordinaria (C.A.S).
Stanotte la nave norvegese Siem Pilot, che è stata già due volte a Salerno tra i mesi di aprile e maggio, è attraccata per sbarcare circa 800 migranti.

«Due giorni fa abbiamo aperto il centro ma abbiamo intrapreso, da circa un anno, un percorso di avvicinamento alle problematiche dell’accoglienza- dichiara il sindaco, Guglielmo Vairo- in seguito alle sollecitazioni provenienti dalla Prefettura di Salerno e dal Piano di Zona di Roccadaspide, sull’apertura di un centro di accoglienza per migranti».
Attualmente 17 profughi etiopi sono ospitati presso il residence “Sentiero della Roccia”, centro di accoglienza gestito dal Consorzio La Rada.

Di tale percorso è stato informato il Consiglio Comunale di Piaggine i cui membri, di maggioranza ed opposizione, hanno anche collaborato alla ricerca di strutture ricettive (abitazioni).

«Durante questo percorso- sottolinea Vairo- ci siamo informati sulle varie modalità di accoglienza, sui rischi reali ad essa correlata, sulle organizzazioni esistenti sul territorio e sui progetti in essere; approfondito lo studio dei bandi, delle varie opportunità che la normativa prevede e, soprattutto, dei vantaggi in termini sociali ed economici per il Territorio -in questi giorni sono al vaglio del Governo degli incentivi economici da destinare ad attività sociali per i Comuni che accolgono i migranti.
Mi preme ringraziare tutti i Nostri Concittadini per l’umanità e la solidarietà mostrata in questi giorni nei confronti degli ospiti del centro di accoglienza. Colgo l’occasione per invitare la Cittadinanza a bere un caffè o un thè presso “Sentieri nella Roccia”; il personale sarà felice di condurre gli interessati a visitare la struttura ed a fare conoscenza con gli ospiti.»

Il PROGETTO Piaggine Accoglie:
Il Centro di prima accoglienza straordinaria (C.A.S.) si configura come una struttura di accoglienza residenziale per cittadini extracomunitari richiedenti protezione internazionale che non rientrano nei casi c.d. di “vulnerabilità” (minori non accompagnati, disabili fisici e psichici, vittime di tortura). Le prestazioni oggetto dell’accoglienza temporanea sono regolate dalla circolare del Ministero dell’Interno prot. n.14906 del 17.12.2014 e assimilabili alle linee guida dello Sprar (Decreto ministeriale 21 novembre 2008 e successive integrazioni).
L’accoglienza prevede da parte del soggetto gestore che vengano erogati, in forma integrata, interventi materiali di base (vitto e alloggio) contemporaneamente a servizi svolti a supporto di percorsi di inclusione sociale, funzionali alla ripresa dell’autonomia individuale. L’accoglienza integrata quindi è costituita da una serie di servizi garantiti quali la mediazione linguistico culturale, l’accoglienza materiale, l’assistenza sanitaria (a partire dallo screening in ingresso all’arrivo, fermo restando che le prime visite mediche per escludere urgenze o malattie infettive trasmissibili vengono effettuate direttamente dal Servizio Sanitario Nazionale sulle navi e/o sui luoghi di sbarco nell’ambito del protocollo nazionale inerente le procedure di sorveglianza sindromica), orientamento ed accesso ai servizi del territorio, formazione linguistica L2, orientamento e accompagnamento ai servizi del territorio, orientamento e accompagnamento all’inserimento sociale, tutela legale, tutela psicologica.
Nel caso specifico del modello di co-housing che sarà applicato all’accoglienza dei nuclei familiari a Piaggine, si prevede che ciascun nucleo possa avere una sua autonomia – che ne tuteli la privacy e l’intimità familiare – presso le singole unità abitative allocate nel residence “Sentieri nella Roccia” mentre, per quanto concerne le funzioni domestiche, cosiddette socializzanti, verranno organizzate in spazi comuni. Sotto il profilo logistico, per ciascun piano sono previsti spazi comuni per la preparazione e il consumo dei pasti, la socializzazione e la visione della Tv; inoltre è previsto uno spazio comune per la lavanderia e al piano terraneo postazioni comuni per l’accesso ad internet. In questo modo si intende creare un ambiente domestico capace allo stesso tempo di garantire privacy alle persone accolte ma anche di responsabilizzarle nella gestione operativa e quotidiana degli spazi comuni: è importante che sin dall’inizio le persone accolte -diversamente da quanto avverrebbe in una struttura alberghiera – non si sentano ospiti – ma partecipi e pienamente protagonisti del proprio percorso a cominciare dall’assolvimento delle mansioni quotidiane di cura di sé e degli spazi abitati. Nel modello proposto la mediazione culturale che non è solo mediazione linguistica ma la capacità di conoscere e ri-conoscere codici culturali e comportamentali è di basilare importanza. Altro aspetto, per assicurare efficacia al modello proposto, passa dalla capacità di coinvolgere la comunità territoriale: associazioni, gruppi sportivi, commercianti, singoli cittadini volontari, artigiani.
Il Centro di Accoglienza di Piaggine prevede complessivamente la presenza di nuclei familiari per un massimo di 18/20 persone accolte.
I beni materiali quali la spesa per la preparazione dei pasti, kit di igiene personale, detersivi, indumenti intimi, vestiario, medicine da banco, ecc. saranno erogati a cura dell’equipe di progetto settimanalmente e/o comunque al bisogno. Come previsto dalle linee guida ministeriali a ciascun beneficiario sarà riconosciuto un pocket money di € 2,50 al giorno da poter spendere per le proprie spese personali sul territorio.
Il gruppo di lavoro socio-educativo impegnato presso il Centro di Accoglienza di Piaggine è costituito da personale competente, per lo più laureato.

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